Il governo Renzi non ha ancora fatto in tempo a chiudere il Cnel che già dalle parti di Villa Lubin si bisticcia a colpi di tablet, IPhone e BlackBerry. Il destino del Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro, attualmente presieduto dall’ex ministro Antonio Marzano, è infatti legato alla riforma del Senato che ne prevede la soppressione; dopo un anno di promesse, i tempi iniziano a stringere. La confusione regna però ancora sovrana, tanto che gli stessi dipendenti e dirigenti sono costretti ad ammetterlo, mentre nel clima di fuggi fuggi generale che si respira tra i corridoi di palazzo, ecco che si accende una disputa sui benefit concessi ai consiglieri. Dai cellulari ai computer fino ai tablet, tutto dovrà essere riconsegnato agli uffici centrali del Cnel.
IL CNEL VUOLE INDIETRO I BENEFIT
La fine della IX Consiliatura del Cnel è fissata per il 27 luglio prossimo. Così dai piani alti dell’organo di rango costituzionale in via di estinzione è partita una richiesta ai consiglieri ormai in decadenza di riconsegnare il dovuto. “Nella incertezza legata alla particolare fase istituzionale del Cnel – si legge infatti in una mail spedita qualche giorno fa dall’Ufficio servizi informatici e telematici au consiglieri -, con l’assenza di notizie in merito ad una eventuale proroga del Presidente e del Consiglio (…) si rende di conseguenza necessaria la restituzione al Cnel degli apparati informatici e per telecomunicazioni (Blackberry, Pc portatili, Ipad, chiavette dati Usb) e relative Sim dati, in precedenza assegnati in uso per esigenze istituzionali”. Non è finita, perché per consegnare “quanto attualmente in assegnazione” ogni consigliere dovrà recarsi “personalmente” a Villa Lubin, sede del Cnel, oppure farlo “tramite incaricato presso l’ufficio dell’Assistenza Informatica e, contestualmente, verrà richiesto di firmare un foglio di riconsegna”. Insomma, cari consiglieri, adesso dovete restituire tutto quello che avete in dotazione. Con un piccolo “dazio” da pagare, ossia presentarsi di persona a Roma con cellulari e Ipad in mano. Le spedizioni postali? Al Cnel non vanno molto di moda.
IL FRONTE DI RESISTENZA INTERNO
Non tutti hanno apprezzato tale direttiva. Anzi, secondo la ricostruzione di Formiche.net, c’è chi tra i consiglieri ha fatto sentire la sua protesta mettendo i puntini sulle i rispetto alla missiva spedita. Nessuno sa infatti con certezza se davvero il Cnel smetterà di esistere dopo il 27 luglio, dato che potrebbe durare almeno fino al 2016 visti i tempi prolungati della riforma costituzionale. Se proprio poi si vuole fare i pignoli, l’insediamento dell’anno di consiliatura è avvenuto nel novembre del 2014, quindi il Cnel avrebbe ancora qualche mese di vita. Infine, l’ipotesi di doversi recare a Roma al solo scopo di restituire tali apparecchi tecnologici non pare convincere affatto tutti.