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Costanzo Jannotti Pecci nuovo presidente di Confindustria Campania

Novità in casa di Confindustria Campania. Ieri è stato eletto presidente l’imprenditore attivo nel settore turistico e termale, Costanzo Jannotti Pecci.

LA BIOGRAFIA

Nato a Bacoli (NA) il 1° settembre 1952, Costanzo Jannotti Pecci, nuovo Presidente di Confindustria Campania, è stato nominato Cavaliere del Lavoro, il 30 maggio 2008, per l’industria turistico-termale. Ha tre figlie. Laureato in scienze geologiche, dal 1986 è amministratore delegato del Gruppo Minieri SpA (Terme di Telese, Grand Hotel Telese e imbottigliamento dell’acqua minerale “Telese”, produzione di parafarmaci e dermocosmetici), tra i più antichi gruppi del settore e tra i primi cinque in Italia.

Nell’ambito della collaborazione a Napoli con ACCOR è al vertice di alcune società di hotellerie. Opera anche in Basilicata, a Latronico (PZ), con Terme Lucane, di cui è Presidente. E’ Presidente del Comitato Territoriale Campania/Puglia della BPER-Banca Popolare dell’Emilia Romagna; Amministratore Unico della Palazzo Caracciolo SpA – Napoli, della GESTUR Spa – Napoli e della Immobiliare Ponticelli Srl – Napoli.

GLI INCARICHI ASSOCIATIVI

Nell’ambito del Sistema Confindustriale è Presidente della Federazione Italiana delle Industrie Termali e delle Acque Minerali Curative – Federterme Confindustria – ed è stato componente della Giunta e del Consiglio Direttivo di Confindustria; Presidente di Federturismo Confindustria, dal 2003 al 2007, Presidente di Confindustria Benevento dal 2002 al 2006.

LE PAROLE DI JANNOTTI PECCI

“La nomina di oggi- ha dichiarato il neo Presidente- si colloca in continuità e in completamento del processo di autoriforma avviato per gli strumenti della rappresentanza del sistema Confindustria e garantirà la partecipazione e gli apporti di tutte le componenti del Sistema. Sono consapevole delle aspettative delle imprese per concrete iniziative di consolidamento dei segnali di ripresa economica, che si sono manifestati all’interno del tessuto imprenditoriale della Campania, fatto di poche grandi e medie imprese di reputazione internazionale e di moltissime piccole imprese specializzate ed integrate.

C’è anche una forte aspettativa di rilancio che consolidi competitività, esportazioni, creatività, qualità dei prodotti, dei processi e dei servizi ed occupazione. Lavorerò con tutti gli stakeholders del tessuto produttivo e con le Istituzioni per concorrere a rimuovere gli ostacoli alla crescita e alla nascita di condizioni positive di contesto (regole, trasporti e infrastrutture, credito, sostenibilità) indispensabili per favorire la ripresa. E’ necessario anche un forte impegno per la cultura d’impresa con le famiglie e con la scuola e in tale quadro vanno motivate e valorizzate le risorse umane da impegnare nei processi produttivi, nella ricerca e nell’alternanza scuola-lavoro.

Assicurerò, inoltre, il convinto impegno di Confindustria Campania affinché gli interessi del mondo produttivo siano adeguatamente rappresentati nelle fasi attuative dei programmi comunitari per il 2014-20. Ciò grazie anche ad una partecipazione attiva e propositiva alle iniziative del cosiddetto partenariato socio economico che, da occasione formale d’incontro, come è stata troppo spesso nel passato, dovrà diventare momento di comune costruzione e realizzazione di opere condivise.

Credo fermamente che il troppo a lungo atteso recupero dello storico ritardo della crescita del Mezzogiorno (produzione, competitività ed occupazione) passa anche attraverso il consolidamento delle positività e potenzialità della Campania nell’industria manifatturiera, nell’agroindustria, nei turismi, nella tutela e valorizzazione dei beni culturali ed ambientali.

La consistenza e la composizione della popolazione della Campania, le sue specificità e la stessa composizione della forza lavoro ci suggeriscono che ce la possiamo fare- ha concluso Jannotti Pecci- se sapremo interpretare e testimoniare la domanda di equità, solidarietà, rispetto delle regole e di cambiamento che emerge anche dalle consultazioni elettorali a tutti i livelli, lavorando per realizzare coesione e unità d’intenti”.

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