Rottamazione? Al contrario: elogio dell’ageing (invecchiare). La politica come arte pubblica dovrebbe cominciare, secondo idee quasi preistoriche, intorno ai 55 anni. In eta di pensione.
Prima uomini e donne dovrebbero fare una vita lavorativa e di esperienze. Diventare invece funzionari politici a 30 anni e politici di professione a 40 consegna leader inesperti, avventurosi, disposti all’azzardo. Che, talvolta, è utile per una riforma. Il più delle volte è dannoso.
E’ il contrario di quel che si pensa: in politica i 40enni hanno così tanto tempo a disposizione che possono consentirsi di misurare le scelte politiche col metro del loro potere personale. I 60enni hanno meno tempo e devono concentrarsi sulle cose da fare più che sul loro potere.
Sapete chi sono gli eroi del “caso Grecia”? Non i giovani (incompetenti e inesperti) di Syriza e, purtroppo, non il giovane Renzi. Ma due vecchi che, all’italiana, potremmo qualificare come un democristiano di altri tempi e un comunista di altri tempi: Wolfgang Schauble (73 anni), ministro tedesco e Yanus Dragasakis (68 anni) vicepremier greco.
Il primo è il vero custode europeo dei principi e delle regole senza le quali l’Europa non esisterebbe nemmeno in potenza e sarebbe una babele di 25 monete a fronteggiare dollaro e yuan con effetti ridicoli.
Il secondo è un vecchio comunista greco che ha capito che la piccola Grecia, fuori dall’Europa, sarebbe spazzata via dal mondo globalizzato. E bacchetta i suoi giovani compagni per l’intemperanza e il pressapochismo con cui conducono le trattative.
Grazie a loro due, non so quanto consapevolmente per i giovani agitatori, un filo resta tra Grecia ed Europa. E chissa che non sia da quello che tutto ripartirà.
Sono sicuro che se mettessero il vecchio democristiano e il vecchio comunista soli in una stanza, senza 40enni ad agitarsi intorno, l’accordo sarebbe fatto, il referendum stracciato e l’Euro sarebbe salvo.
Poi magari ognuno dei due manterrebbe le sue idee sul 900 passato.
