Skip to main content

Immigrazione, ecco le tariffe per gli sbarchi in Italia. I numeri svelati dalla Polizia

Dagli 800 ai 2000 euro per raggiungere l’Italia dal Corno D’Africa. Fino agli 8000 euro se si parte, invece, dalla Siria.

Sono queste gli importi spesi dai migranti interessati a raggiungere il continente europeo e l’Italia, secondo il Capo della Polizia Alessandro Pansa. E come è vero che una spesa maggiore corrisponde a migliori condizioni di viaggio – e quindi più sicurezza – “purtroppo anche in questo traffico illegale, esistono la prima e la seconda classe”, ha detto Pansa in Parlamento nei giorni scorsi.

Le cifre sono state esposte dal capo della Polizia durante l’audizione del 4 giugno riguardante l’indagine conoscitiva sui temi dell’immigrazione (le bozze non corrette dell’audizione sono pubblicate solo da poche ore).

Le organizzazioni criminali, ha spiegato Pansa, sono specializzate nelle diverse tipologie di trasporto a seconda dei paesi di provenienza dei migranti, con una rete di controllo che può arrivare fino ai paesi di destinazione. Nel 2015 gli sbarchi in Italia hanno raggiunto le 41.703 unità (dati ACNUR) e la cifra è destinata a salire.

TARIFFE, ITINERARI E SICUREZZA

I flussi migratori verso l’Italia e l’Europa partono da diversi punti del continente Africano, ma si muovono su tre hub principali, Turchia, Egitto e soprattutto Libia (qui tutti i dettagli). Sono viaggi lunghi, costosi e spesso pericolosi, organizzati da vere e proprie organizzazioni per la tratta di esseri umani. Le tariffe dei viaggi sono variabili, così come i rischi connessi.

Nell’audizione dei vertici della Polizia di Stato – nell’ambito di una indagine conoscitiva del Parlamento sul fenomeno dell’immigrazione – sono stati ricostruiti tariffari, durata dei viaggi, tipologia di migranti e rischi sulla loro incolumità. “Il viaggio dalla Turchia è quello che costa di più, ma è anche quello che dura di meno – ha spiegato Pansa in Parlamento – Il viaggio invece dall’Africa subsahariana, ma soprattutto dal Corno d’Africa, è quello che costa meno di tutti, ma che dura di più”. Dal Corno d’Africa per arrivare in Italia si possono spendere dagli 800-900 euro ai 1500-2000, mentre per chi parte dalla Siria la cifra può aumentare fino a raggiungere gli 7000-8000 euro. “Chiaramente – ha aggiunto il Capo della Polizia – migliorano pure le condizioni di viaggio, perché purtroppo anche in questo traffico illegale, esistono la prima e la seconda classe”.

QUALCHE CIFRA SU SBARCHI, DISPERSI E ANNEGATI

Secondo le cifre dell’ACNUR (Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati), nel 2015 sono 41.703 i migranti sbarcati in Italia, poco più dei 39.900 sbarcati nello stesso periodo nel 2014.

Sempre nei primi cinque mesi del 2015 l’ACNUR ha contato 1.654 dispersi o annegati, mentre nel 2014 erano 3.538. “Il numero di tutti i soggetti che sono arrivati – ha spiegato Pansa – per quanto riguarda il 2014, è di oltre 170.000 ed i richiedenti asilo erano 63.456; nei primi cinque mesi dell’anno, su 41.703 persone in arrivo, 24.678 sono richiedenti asilo. La maggior parte di quelli che chiedono asilo in Italia sono persone che non vi hanno diritto”.

TRAFFICO DI ESSERI UMANI

Il flusso “importante” di esseri umani che si sposta verso occidente viene seguito dai trafficanti in modo piuttosto capillare. Pansa ha sottolineato, infatti, che queste organizzazioni hanno punti di contatto sia nei paesi di origine, “per gestire il flusso dall’inizio fino alla fine”, sia nei paesi di destinazione, che sia l’Italia o altri paesi europei.

Attualmente il flusso di migranti siriani è molto ampio, e si muove su diverse rotte: “dall’Eritrea, dove il viaggio per raggiungere la Libia di solito dura anche quattro mesi, o dalla Somalia, con le stesse caratteristiche”, così come si registrano forti movimenti attraverso il Sudan, gestiti da soggetti di tribù locali in contatto con organizzazioni di eritrei “i quali in questo periodo sembrano essere i più attivi nelle organizzazioni del traffico dei migranti”, ha spiegato Pansa.

Sono in aumento anche i flussi da altri Paesi precedentemente meno coinvolti, come dal Senegal, Costa d’Avorio, Gambia e Sierra Leone il cui obiettivo è sempre raggiungere il punto di snodo della costa libica.

COOPERAZIONE E CONTROLLO

PEr riuscire a bloccare il traffico e la tratta di esseri umani è indispensabile la collaborazione tra tutti gli Stati coinvolti. Spiega Pansa: “In questo periodo si sta rivelando molto utile la collaborazione sia con l’Egitto che con la Turchia: abbiamo squadre investigative e poliziotti italiani in Egitto e poliziotti egiziani in Italia (lo stesso stiamo per fare con i turchi), perché la collaborazione con questi Paesi è molto importante”.

E se la Turchia è riuscita a bloccare il flusso delle cosiddette “navi fantasma” che imbarcavano diverse centinaia di persone partendo dalle coste turche verso l’Italia, la cooperazione internazionale necessita ancora di ulteriori miglioramenti. “Siamo continuamente impegnati nelle relazioni internazionali con i Paesi di nostro interesse”, ha concluso Pansa, aggiungendo che sono in corso le trattative con la Germania e il Gambia “proprio per sviluppare forme di collaborazione sia dei flussi che dall’Italia vanno in Europa sia dei flussi che dal Nord Africa vanno verso l’Italia”.



CONDIVIDI SU:

Gallerie fotografiche correlate

×

Iscriviti alla newsletter