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Olio di palma, tutte le fantasie mediatiche

Da diverso tempo abbiamo avvisato sulle basi poco solide su cui si fondava la nuova moda pseudo-salutista della stagione primavera-estate 2015, il boicottaggio dell’olio di palma. In questi mesi il lettore italiano è stato letteralmente sommerso da articoli e servizi sulla pericolosità di questo olio vegetale, addirittura è partita una raccolta firme che ha riscosso un grande successo di pubblico e di critica (da parte anche di diverse forze politiche, come Pd e M5S) che punta a bandire dalle mense pubbliche e possibilmente private tutto ciò che contiene olio di palma.

Abbiamo spiegato, con il supporto di scienziati che hanno studiato a fondo la letteratura e le caratteristiche dell’olio di palma, che non c’è nessuna ragione per dire che sia dannoso, ma semmai che il problema – come per ogni altro alimento – è l’equilibrio, ovvero una corretta dieta. È la dose che fa il veleno.

Quindi bisogna stare attenti, perché l’olio di palma, come tutti gli altri grassi vegetali e animali, fa male se assunto in maniera eccessiva, in una dieta disordinata, piena di dolci, merendine, fritti, biscotti e snack, ma fa bene alla salute se assunto nelle dosi corrette. E a dirlo non è il Bilderberg o la “Lobby dei grassi saturi & polinsaturi”, ma l’Ordine nazionale dei biologi: “L’olio di palma – ha spiegato il biologo Luciano Atzori, della Commissione permanente di studio “Igiene, Sicurezza e Qualità” dell’Ordine – può avere proprietà benefiche per la salute purché non si superino le dosi consigliate dagli esperti”.

All’Expo, all’interno della conferenza “Sicurezza degli alimenti, certezza della salute” c’era una sessione dedicata all’olio di palma che secondo l’esperto dell’ordine dei biologi italiani “contiene grassi saturi che presi nella giusta percentuale forniscono apporto energetico al nostro corpo, mantengono costante la temperatura corporea e danno il giusto equilibrio alle cellule. E poi, come tutti gli oli vegetali, quello di palma è privo di colesterolo e viene utilizzato dai vegani, riconosciuti per la loro dieta salutare. Fino ad adesso nessun organo preposto alla vigilanza sanitaria italiano e europeo, come il Ministero della Salute, l’Istituto Superiore di Sanità e l’EFSA ha preso ufficialmente posizioni contro l’olio di palma”.

L’uso dell’olio di palma quindi non solo non fa male, ma fa bene all’organismo. I problemi per la salute possono derivare dall’abuso: “I rischi per il nostro organismo derivano piuttosto da una dieta sbilanciata – ha detto Atzori – un problema ancora diffuso in Italia, che viene sottovalutato. È inutile eliminare dalla propria dieta l’olio di palma se poi si segue un regime alimentare ricco di carne rossa, salumi, formaggio e cioccolati, che non devono superare il 10% del fabbisogno calorico quotidiano”. Perché questi sono alimenti da cui grassi saturi in quantità maggiore che dall’olio di palma.

Una delle apprensioni maggiori dei genitori da quando è scoppiata la campagna contro l’olio di palma riguarda la salute dei bambini, visto che l’olio di palma è presente in circa otto prodotti alimentari su dieci destinati ai più piccoli. Ma anche in questo caso, i biologi hanno ridimensionato le preoccupazioni, visto che questi prodotti “contengono in quantità ridotte l’olio di palma”. Uno degli alimenti per cui la presenza dell’olio di palma ha destinato maggiore turbamento (e in molti casi addirittura scandalo) è il latte artificiale destinato ai neonati. Sui social network si leggono cose (spesso sgrammaticate, ma questo è un altro tema) di questo tipo: “L’olio di palma i bambini iniziano a prenderlo da neonati!”, “È una vergogna che ci avvelenano da piccoli!!!!”, “Boicottiamo e fate girareeee!!11!”.

Ma anche in questo caso si tratta di allarmismo totalmente infondato: come aveva spiegato a Strade Magazine Elena Fattore, responsabile Unità valutazione di rischio degli inquinanti ambientali dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri, la presenza di olio di palma nel latte artificiale serve proprio per replicare la composizione del latte materno. Infatti l’acido palmitico, che si chiama così perché è contenuto in grossa percentuale nella palma, è uno dei principali acidi grassi presente negli esseri viventi e il principale acido grasso presente nel latte materno (il 25-30% del totale), “quindi una sostanza che è veramente difficile definire tossica”, diceva la Fattore.

È probabile che nei prossimi mesi la bolla mediatica della demonizzazione dell’olio di palma si sgonfierà, perché è veramente difficile nel mondo di oggi coprire a lungo la realtà con mistificazioni e allarmismi. In genere la verità tende a prendere il sopravvento sulle paranoie (anche se non è sempre così). A quel punto si partirà con una nuova campagna di demonizzazione pseudo-salutista nei confronti di un altro ingrediente o di un altro alimento. e verosimilmente si tratterà dell’ennesima campagna infondata. La riconoscerete al volo, sarà condotta con gli stessi metodi e gli stessi argomenti.


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