Sarà stato un caso. O forse no. Sta di fatto che le foto di Umberto Pizzi scattate ieri nel corso dell’assemblea annuale dell’Abi testimoniano uno stato d’animo piuttosto malinconico di due esponenti di primo piano del mondo bancario.
Il lavoro di Pizzi è inequivocabile e le facce a volte contano più delle parole. E i volti di Giovanni Bazoli e di Giuseppe Guzzetti, rispettivamente presidente di Intesa Sanpaolo e presidente di Cariplo e dell’Acri indicano un sentimento non troppo entusiasta. O è una maliziosa iconografica di Pizzi?
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Di certo per Bazoli e Guzzetti non è un periodo di eccessivo splendore: il feeling con Palazzo Chigi è ai minimi storici da quando c’è Matteo Renzi alla presidenza del Consiglio, il bancocentrismo italiano si va inesorabilmente affievolendo, come pure il peso delle fondazioni bancarie nel sistema creditizio non è più quello del recente passato.
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Inoltre Intesa Sanpaolo è al lavoro per abbandonare il sistema duale – una prospettiva che non vedrà più Bazoli centrale – e le fondazioni bancarie nel dossier Cassa depositi e prestiti hanno subito di fatto un ridimensionamento di immagine e di peso per il ribaltone al vertice di Cdp voluto dal premier senza tante consultazioni con le fondazioni azioniste che pure esprimevano il presidente: Franco Bassanini domani sarà sostituto da Claudio Costamagna fortissimamente voluto da Renzi e dal consigliere iper renziano Andrea Guerra.
Saranno dunque un caso quei volti non troppo festosi di Bazoli e Guzzetti ieri all’assemblea dell’associazione bancaria presieduta da Antonio Patuelli?
