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Premio Strega 2015, tutte le curiosità sulla vittoria di Lagioia (con le foto di Pizzi)

Quello che è balzato subito agli occhi dei più avvezzi alla serata finale del Premio Strega andata in onda venerdì notte su Rai tre è certamente la sobrietà dell’evento. Nessuna mise barocca e tolette stravaganti, anzi c’era una compostezza “sportiva” dei più.

Sicuramente l’aver tagliato ben 500 inviti ha fatto sì che il tutto scorresse con ordine. Ma anche con una certa fretta, dal momento che comunque il vincitore annunciato già alla seconda votazione aveva doppiato il secondo arrivato.

(VINCITORE E VINTI DELLO STREGA. LE FOTO DI UMBERTO PIZZI)

Il barese Nicola Lagioia con La ferocia, Einaudi, infatti con 145 voti ha sbaragliato gli avversari della 69.ma edizione del Premio Strega. Mauro Covacich, autore di La sposa, pubblicato da Bompiani, è arrivato secondo con 89 voti. Al terzo posto Elena Ferrante, con Storia della bambina perduta, di E/O, è arrivata a 59 voti. Mentre a pari merito con 37 voti, Fabio Genovesi con Chi manda le onde, Mondadori, già vincitore del Premio Strega giovani, e Marco Santagata con Come donna innamorata, Guanda.

(LA FEROCIA DI LAGIOIA VISTA DA FORMICHE.NET)

Paola Minaccioni ha cercato di portare un po’ di ilarità nel corso dell’evento, prendendo con leggerezza un mondo che a volte si prende molto sul serio e in effetti non sempre l’ironia ha fatto centro, ma certamente è stato apprezzabile il tentativo.

Concita De Gregorio ha condotto la trasmissione in modo quasi informale, tra l’evento televisivo e non, e ha saputo pilotare l’intervento di Tullio De Mauro in polemica con Roberto Saviano e alcuni giornalisti perché lo scrittore campano ha sostenuto che chiunque non avesse votato per la Ferrante sarebbe stato un asservito ai poteri forti e naturalmente a tale affermazione il presidente della Fondazione Bellonci ha replicato duramente.

(LE FOTO DI UMBERTO PIZZI ALLA PREMIAZIONE DELLO STREGA 2015)

Tra i tavoli comunque i big dell’editoria non mancavano di certo, tra cui Paolo Mieli, Gian Arturo Ferrari, Dacia Maraini, Melania Mazzucco, Sandro Veronesi, oltre a intellettuali, banchieri e giornalisti come Stefano Rodotà, Luigi Abete, Maria Rita Parsi, Geppi Cucciari e Roberto D’Agostino.

Non c’erano però il sindaco Ignazio Marino e il governatore del Lazio Nicola Zingaretti, ma vi era il ministro dei Beni e delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschini, che a proposito di Mondazzoli, ovvero la possibile fusione dei due grandi marchi editoriali Mondadori e Rcs libri, ha detto al Corriere della Sera: “Mondazzoli? Per lo Strega non cambierebbe nulla. Il problema semmai è il trust, non il premio”.

E comunque, come sostiene Il libraio, su Mondazzoli sono i numeri che parlano. Ovvero se si mettono insieme i voti del super gruppo che si andrebbe a formare, quest’anno si sono raggiunti ben 271 voti contro le 96 preferenze degli altri due marchi a gareggiare.

(LE FOTO DI UMBERTO PIZZI ALLA PREMIAZIONE DELLO STREGA 2015)

(VINCITORE E VINTI DELLO STREGA. LE FOTO DI UMBERTO PIZZI)

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