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Tutte le ultime genialate dell’Allegra Brigata Kalimera

Secondo i ‘’viaggiatori’’ dell’Allegra Brigata Kalimera il Parlamento greco avrebbe dovuto bocciare l’accordo-capestro nonostante la ricca dote di ben 80 miliardi di euro. Al contrario, i Parlamenti dei Paesi che quei miliardi dovranno corrisponderli pro quota (prendendoli dalle tasse dei  loro cittadini) sono tenuti a non fare storie, se non vogliono essere accusati di stare al soldo di Angela Merkel. A mio avviso, c’è qualche cosa che non torna.

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Dialogo figurato tra Socrate e le Leggi: ‘’Tu non fai altro che calpestare quei patti e quelle convenzioni stabilite con noi; e non dire che tu sia stato obbligato a farlo o ingannato o costretto a decidere in breve spazio di tempo, ma in ben settanta anni, durante i quali avevi il diritto di andartene se non fossi stato contento di noi o se i patti stessi non ti fossero sembrati giusti’’. (Platone, dal Critone). Chissà se Yanis Varoufakis ricorda quei principi?

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Dedicato alla ‘’storica’’ intesa Usa-Iran sul nucleare:

‘’Il 29 maggio 1453 d.c. cadde Costantinopoli, ultimo baluardo dell’Impero romano che aveva governato il mondo per secoli. Eduard Gibbon, lo storico inglese che ci ha lasciato, nel XVIII, uno dei saggi fondamentali sul declino e la caduta dell’Impero romano,  descrisse così i giorni che precedettero quell’evento: ‘’ Molto diverse erano le condizioni dei cristiani, che con forti e impotenti lamenti piangevano le loro colpe o la punizione dei loro peccati…. I cittadini accusavano l’imperatore per aver rifiutato ostinatamente di arrendersi al momento opportuno, prevedevano gli orrori della loro sorte e desideravano la tranquillità e la sicurezza della servitù turca’’.

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A commento dei dati sulla povertà assoluta, tutti (a partire da Matteo Renzi) sembrano soddisfatti perché il numero dei poveri,  nel 2014, non è aumentato. Come a dire, con un vecchia canzone popolare: ‘’Se quattro milioni vi sembran pochi provate voi a non mangiar’’.

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In un’intervista al Corriere di Bologna il ministro Giuliano Poletti racconta che durante le vicende del Jobs act non riusciva a prender sonno alla notte. Peccato, però,  che quella legge – con i relativi decreti delegati – sia stata confezionata e seguita interamente da Palazzo Chigi.

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