Attacco alla nazione o semplici coincidenze? Difficile dirlo con certezza, ma ieri la fantasia di molti americani è volata oltre ogni limite quando nell’arco di poche ore i computer della United Airlines, quelli della borsa della Grande Mela e il sito web del Wall Street Journal sono andati in tilt.
IL TIMORE DI CYBER ATTACCHI
Pochi giorni dopo la divulgazione della nuova Militar Strategy del Pentagono che identifica nuovamente il piano informatico come uno dei terreni più significativi delle nuove guerre asimmetriche, e come tale da proteggere, in molti – spiega Cnbc – hanno temuto l’inizio di una raffica di cyber attacchi a istituzioni politiche e finanziarie, ma il portavoce della Casa Bianca Josh Earnest ha detto che “non ci sono indicazioni” di un attacco informatico.
NORMALE PENSARCI
La rassicurante tesi di Washington è sposata anche da alcuni commentatori come Vikas Bajaj, che dalle colonne del New York Times prova a spegnere il fuoco delle polemiche. È naturale e quasi giustificato pensare a un attacco hacker, sottolinea, ma non è sempre così, per fortuna. “La gente salta a conclusioni affrettate circa le cause di guasti di computer, proprio come fa con gli attacchi terroristici. Dopo tutto, gli hacker hanno fatto breccia con successo e hanno carpito informazioni da aziende come Sony e Target e agenzie governative come l’ufficio federale del personale”. Anche se la realtà, spesso, è estremamente più banale.
I PUNTI DEBOLI DELL’ERA DIGITALE
Semmai, rimarcano gli esperti sentiti dal Los Angeles Times, i tre eventi in contemporanea mettono in luce un dato allarmante e sempre meno controllabile della nuova era digitale che vive l’umanità: la vulnerabilità di un mercato quasi interamente elettronico. Per questa ragione, mette in guardia su Market Watch l’editorialista economico David Weidner, l’arresto temporaneo di un ganglio vitale dell’economia americana, come il New York Stock Exchange, dovrebbe allarmare gli investitori. E convincerli a chiedere maggiore sicurezza.