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Urge potenziare i radar in vista del Giubileo. Parla Riggio (Enac)

Achille Serra, prefetto di Roma dal 2003 al 2007, l’ha definito “un inquietante episodio che rilancia il tema della sicurezza”. L’episodio inquietante è quel volo di elicottero che ha sparso petali sul feretro di Vittorio Casamonica, boss dell’omonimo clan romano, salutato in pompa magna a Roma lo scorso giovedì, tra carrozze trainate da cavalli e musiche de “Il Padrino”. L’elicottero non doveva essere lì, non era autorizzato. E il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, ha tirato in ballo l’Enac, l’Ente di controllo sull’aviazione civile, sollecitandolo una stretta sulla licenze di volo e una revisione delle stesse su larga scala.

LA VERSIONE DI RIGGIO

In una conversazione con Formiche.net Vito Riggio, presidente dell’Enac, sottolinea come quella di Alfano sia “una richiesta senza senso. Noi abbiamo il compito di concedere le licenze in base agli esami sostenuti non di prevenire reati. E poi le licenze vengono concesse mediante un regolamento europeo e sono oltre 18.800. Come potremmo rivederle tutte?”.

L’ESEMPIO DEI TIR

“Faccio un esempio – dice Riggio – Se si individua un Tir privo di autorizzazione, gli si sospende la licenza. Ma non si vanno a controllare le licenze di tutti i Tir in circolazione magari per sospenderla o revocarla a tutti. Noi interveniamo sulle licenze ed eroghiamo sanzioni, ma il controllo dello spazio aereo non spetta noi, L’elicottero non doveva essere lì, nel suo piano di volo doveva andare alla Romanina. E per questo noi abbiamo sospeso al pilota la licenza in via cautelativa”. Quanto alla richiesta di una stretta sui controlli Riggio precisa. “L’Ente è già rigoroso sui controlli, ma prendiamo comunque quella di Alfano come una sollecitazione a fare meglio”.

LE PROPOSTE DELL’ENAC

Ma allora che fare? Per il numero uno dell’Ente miglioramenti sono possibili, anche se “non spetta a noi decidere”. Per esempio “il potenziamento dei radar anche in vista del Giubileo, per individuare anche i velivoli più piccoli. Questa è una questione anche all’ordine del giorno del comitato per l’ordine pubblico che si riunisce oggi. Però è un’operazione che richiede un po’ di soldi”, dice Riggio. Che rilancia anche l’ampliamento delle no fly zone, spazi aerei interdetti al volo. “Il punto vero è aumentare le zone di interdizione. Ma anche su questo punto sono decisioni che spettano al governo”.



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