Il diritto di seppellire come si vuole familiari e amici è di tutti: cittadini e mafiosi.
La volgarità non è reato, il gusto per l’osceno e per il kitsch non sono crimini: neanche per la famiglia dei Casamonica.
La questione vera, gravissima e tremendamente penosa per tutti i cittadini Italiani, è l’esibizione orgogliosa di un clan alla luce del sole e in beffa allo Stato, con tutti i suoi espliciti codici mafiosi e la contemporanea ammissione di debolezza delle istituzioni.
Nessuno sapeva: il monitoraggio del territorio (ai tempi di Mafia capitale) non è semplicemente fallace, ma inesistente. Era morto il “re di Roma”.
Le istituzioni neanche sapevano che esistesse. O facevano finta di non saperlo, fatto ancor più inquietante.