Skip to main content

Comunione e liberazione, squadra che non vince (più) si cambia?

Sono 209 gli imprenditori, i manager e i personaggi, espressione di varie umanità, che hanno acquistato un’intera pagina del Corriere della Sera per manifestare il loro sostegno al Governo Renzi. Il fatto è che si sono messi in ordine alfabetico sulla base del nome e non, come si fa di solito, del cognome. Così, procedono a gruppi: prima tutti gli Alberto, poi gli Antonio e così via fino ai Vittorio (non risultano esservi degli Zobeide). Hanno usato, poi, dei caratteri di stampa tanto piccoli che si possono leggere solo con la lente d’ingrandimento. Insomma, un modo per essere in elenco, senza farsi notare. Non si può mai sapere…

++++

Così i ‘’magnifici 209’’ firmatari, hanno risolto, indirettamente, anche  il dubbio di Nanni Moretti (‘’Mi si nota di più se non vado o se vado e non parlo?’’).

++++

Al Meeting di Rimini i vecchi campioni di CL sono rimasti, per tutto il tempo, in panchina. Squadra con non vince (più) si cambia.

++++

Nunzia De Girolamo ha abbandonato l’NCD accusandolo di essere ormai diventato un partito di sinistra. Le ha replicato Angelino Alfano facendo il verso al grande Totò: con una destra come quella di Matteo Salvini e di Fratelli d’Italia “dicono poi che uno si butta a sinistra’’.

++++

Alla ripresa sull’aria di ‘’Bella ciao’’. ‘’Una mattina mi sono alzato – Cirinnà, Cirinnà, Cirinnà – una mattina mi sono alzato e ho trovato Cirinnà. O Cirinnà dammi le unioni – Cirinnà, Cirinnà, Cirinnà –  o Cirinnà dammi le unioni, le unioni  per i gay’’.

++++

D’ora in poi i funerali dei mafiosi si faranno a porte chiuse. Ma gli appartenenti ai clan non si accontentano di morire. Si sposano e fanno dei figli. Come la mettiamo, allora, con i matrimoni e i battesimi? Per non parlare, poi, delle prime comunioni e delle cresime. Dichiareremo guerra alle torte di grandi dimensioni?

++++

La crisi cinese colpisce soprattutto il mercato del lusso e quindi i prodotti che qualificano di più il made in Italy. A prova tardiva delle ragioni di quanti sostenevano che, per il nostro Paese, era più conveniente esportare in Cina anche se, in cambio, si dovevano importare prodotti scadenti e a basso costo, tali  da creare difficoltà a qualche piccola impresa marginale.


CONDIVIDI SU:

Gallerie fotografiche correlate

×

Iscriviti alla newsletter