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Ecco come il Vaticano organizza l’assistenza ai profughi siriani

Per decisione del Papa, i 68 mila euro raccolti al Padiglione Expo della Santa Sede saranno donati interamente ai bisogni dei bambini e delle famiglie di profughi presenti in Giordania. Un impegno che coinvolge anche la Chiesa italiana, come aveva osservato il segretario generale della Cei, mons. Nunzio Galantino, nel suo viaggio in Giordania a inizio agosto: “La Chiesa che sta accogliendo, sia quella del Kurdistan iracheno di Erbil sia quella di Amman, ha sentito particolarmente vicina la Chiesa italiana, e l’ha sentita attraverso l’interesse, attraverso la preghiera, attraverso la presenza, ma soprattutto in maniera concreta attraverso quello che è arrivato a queste chiese per aiutare i profughi con le offerte dell’otto per mille”. Galantino aveva infatti spiegato a Radio Vaticana che “buona parte dell’otto per mille viene impiegato proprio per interventi urgenti di emergenza, ma anche di promozione e di carità continua”.

L’INCONTRO DEL 17 SETTEMBRE IN VATICANO 

E di emergenza umanitaria in Iraq e Siria si discuterà in Vaticano il prossimo 17 settembre, nell’ambito di un incontro organizzato dal Pontificio consiglio Cor Unum, che si occupa di pianificare e organizzare gli aiuti umanitari nelle diverse zone del mondo. Si ritroveranno attorno a un tavolo diversi gruppi e organizzazioni, nunzi apostolici, rappresentanti ortodossi dalla Siria e dal Libano, rappresentanti delle Nazioni Unite. “E’ davvero deludente vedere che l’aspetto umano della crisi non è la priorità, bensì che è la politica a occupare il primo posto. Politica e azione militare sono gli argomenti di discussione. E’ importante per il mondo vedere che dietro questa guerra c’è gente che soffre. I numeri sono impressionanti ed allarmanti”, ha detto a Rome Reports Giampietro Dal Toso, segretario dell’organismo vaticano (la carica di presidente è vacante dopo la promozione del cardinale Robert Sarah a prefetto della congregazione per il Culto divino e la disciplina dei sacramenti).

“DUE GUERRE IN CORSO”

Dal Toso ha anche confermato che le donazioni raccolte all’Expo saranno interamente destinate ai bambini siriani ed iracheni che si trovano ora in Giordania. “E’ un conflitto che ha dimensioni diverse. Da una parte, abbiamo rifugiati che scappano dalla Siria e vanno in Giordania. Poi, abbiamo minoranze religiose forzate a lasciare le proprie case in Iraq. E pure queste vanno in Giordania per cercare un rifugio. Così, in un certo senso ci sono due guerre che si incontrano in una terra straniera”. La Giordania è, oggi, il paese che sta accogliendo il maggior numero di rifugiati nella regione. Con sei milioni di abitanti, conta più di due milioni di rifugiati.

IL CONCISTORO SUL MEDIO ORIENTE DEL 2014

Lo scorso anno, il 20 ottobre, il Papa aveva tenuto un concistoro dedicato alla situazione in medio oriente. Nell’Aula Nuova del Sinodo si erano ritrovati 86 cardinali, patriarchi, membri della Segreteria di Stato. “Questa situazione ingiusta richiede, oltre alla nostra costante preghiera, un’adeguata risposta anche da parte della comunità internazionale”, aveva detto Francesco, prima di cedere la parola al segretario di Stato, il cardinale Pietro Parolin, il quale aveva ripreso parte dell’intervento tenuto qualche settimana prima dinanzi all’Assemblea generale delle Nazioni Unite: “E’ lecito fermare l’aggressore ingiusto, sempre però nel rispetto del diritto internazionale. Si è visto con chiarezza che non si può affidare la risoluzione del problema alla sola risposta militare. Esso va affrontato più approfonditamente a partire dalle cause che ne sono all’origine e vengono sfruttate dall’ideologia fondamentalista”.

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