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Come evitare la dispersione delle competenze manageriali

Basta con la dispersione delle competenze manageriali. È questo l’appello che arriva dalla federazione dei dirigenti presieduta da Stefano Cuzzilla.

Federmanager sottolinea che Innovazione e qualità del capitale umano sono i pilastri delle aziende: “a lungo termine, la prosperità di una nazione è legata alle competenze della sua popolazione, ovvero al suo capitale di conoscenze”, riporta un autorevole studio preparato per l’Ifo (Institute for Economic Research).

L’OCCUPAZIONE IN ITALIA

I dati italiani sull’occupazione invece parlano chiaro: si tagliano maggiormente i posti di lavoro qualificati rispetto a quelli che richiedono medie e basse competenze. Il monitoraggio condotto dall’Isfol sul mercato del lavoro rivela che negli anni di crisi (2007-2012) i tagli maggiori sono avvenuti proprio nelle qualifiche più alte, criticano i vertici di Federmanager.

“In questo modo – ha dichiarato il Presidente Federmanager Stefano Cuzzilla – le aziende si impoveriscono sul piano delle competenze e, non a caso, la ripresa economica stenta ad avviarsi allontanando sempre più il Paese dal modello di sviluppo delle economie competitive”.

I NUMERI SUI MANAGER

Anche i dati rilevati annualmente da Federmanager sulle risoluzioni dei rapporti di lavoro dei manager dell’industria confermano purtroppo questa tendenza: nel corso degli ultimi cinque anni (2009 – 2014), 21.715 manager hanno risolto il rapporto di lavoro con un picco più alto nel 2012 (4.666) e solo un lieve calo negli anni successivi (4.290 nel 2014).

“Mentre nel nostro Paese solo il 33% degli occupati ha un ruolo ad alto profilo professionale, per i nostri competitor la percentuale sale al 45%. Ma quello che preoccupa di più – ha affermato ancora Cuzzilla – è che mentre in Italia queste figure professionali sono diminuite del 15%, negli altri Paesi sono addirittura aumentate del 10%!”.

FAVORIRE L’INTERNAZIONALIZZAZIONE

“Da tempo sosteniamo – ha proseguito ancora il Presidente Federmanager – la necessità di superare il nanismo delle imprese favorendo la managerializzazione, in particolare nelle imprese di minori dimensioni, anche per favorirne l’internazionalizzazione. Il contributo previsto dal cosiddetto decreto “Sblocca Italia” (L. 164/2014), per un valore complessivo di 19 milioni di euro, che andrà a beneficio di chi intende inserire in azienda un export manager è un segnale, anche se timido, dell’attenzione della politica”.

IL PROGETTO “BE MANAGER”

“‘Be Manager’, l’innovativo progetto di certificazione di alcune figure manageriali attivato da Federmanager, – ha concluso Stefano Cuzzilla – è la nostra risposta alla dispersione di competenze per favorire il loro reimpiego, in particolare nelle pmi che ne hanno un gran bisogno. I manager sono “driver di innovazione”, il reimpiego di queste professionalità, indispensabili per il trasferimento di esperienze e competenze verso i giovani e strategiche per la crescita e la competitività, può sicuramente dare alle imprese italiane quella spinta innovativa per affrontare nuove sfide”.


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