“Il tema dell’incontro sarà il M5S al Governo”. Basta questo annuncio per capire che la kermesse grillina in programma il 17 e 18 ottobre prossimi a Imola sarà ben diversa da quella di un anno fa al Circo Massimo di Roma. Il Movimento 5 Stelle torna lungo la via Emilia e, proprio da quella regione che ha visto nascere l’esperienza politica grillina, intende lanciare la sua prova di maturità: proporsi come forza di governo alternativa al Pd e al centrodestra. E non solo non solo a suon di proposte, ma anche nei messaggi mediatici, nelle strategie di comunicazione e marketing. I cittadini, ragionano Grillo e i suoi, devono iniziare a percepirci come una forza politica realmente in grado di governare.
IL LABORATORIO EMILIANO-ROMAGNOLO
Croce e delizia, culla e tomba. Il rapporto tra i 5 Stelle e l’Emilia-Romagna è a tratti schizofrenico. Da una parte, si tratta della regione da cui Beppe Grillo nel 2007 lanciò le prime liste civiche con il Vaffa Day a Bologna. Tra la Riviera adriatica e la bassa padana sono in seguito arrivati i primi eletti nei consigli comunali, i primi consiglieri regionali e pure i primi sindaci e le giunte a trazione grillina. Su tutte, quella di Parma guidata (pur con tutti i problemi dentro al Movimento) da Federico Pizzarotti. Ma l’Emilia-Romagna è anche la regione dei terremoti grillini, delle espulsioni, delle polemiche interne. Dal ferrarese Valentino Tavolazzi alla consigliera bolognese Federica Salsi cacciata per una partecipazione a Ballarò, fino ai consiglieri regionali Giovanni Favia e Andrea Defranceschi. Senza dimenticare il sindaco di Comacchio Marco Fabbri; l’elenco degli epurati lungo la via Emilia è davvero lungo. A questo va aggiunto che proprio a Imola è stata eletta con le insegne pentastellate la deputata Mara Mucci, passata (di sua inizitiva) al gruppo degli scissionisti Alternativa Libera.
LA KERMESSE DELLA SVOLTA GOVERNATIVA
Teatro della due giorni 5 Stelle sarà l’autodromo di Imola, dove il mese scorso si sono esibiti davanti a quasi 100mila persone gli AC/DC. I pentastellati puntano a raddoppiare quella cifra, confermando così le 200mila presenze dell’anno scorso a Roma. Per farlo sono pronti ad assoldare personaggi noti del mondo della musica e dell’intrattenimento, a partire dal rapper Fedez (che per l’evento romano realizzò la canzone “Io non sono partito”) e il comico di Zelig Paolo Migone. Il tutto mixato con la politica. Grandi protagonisti saranno infatti, manco a dirlo, il leader Grillo e il guru Gianroberto Casaleggio. Con loro la schiera di deputati, senatori, consiglieri regionali e comunali. Nel complesso, un esercito di 1800 eletti 5 Stelle. “Ognuno avrà un suo stand accessibile ai visitatori e sarà disponibile a spiegare e a discutere le attività in corso – sui legge sul blog di Grillo -. La stanca litania del ‘Non avete fatto niente’ dei partiti sarà smentita dalle azioni svolte con successo dal M5S attraverso le ‘Buone notizie’, un elenco di tutte le cose fatte e portate a termine dagli eletti”.
PRIMO OBIETTIVO: ELEZIONI AMMINISTRATIVE
In attesa di capire quanto durerà il Governo Renzi, il Movimento guarda alle elezioni amministrative della primavera 2016. Inevitabile che se ne discuta alla convention imolese. Milano, Torino, Bologna, Napoli sono le città principali chiamate al voto. Data la vicinanza, i riflettori saranno particolarmente accesi sul capoluogo emiliano; per la carica di sindaco, i grillini sotto le Due Torri puntano su un fedelissimo dell’ex comico genovese come Massimo Bugani. Il diretto interessato non si è tirato indietro. Anzi, con il collega in consiglio comunale Marco Piazza ha ottenuto la possibilità di decidere le candidature insieme con il duo Grillo e Casaleggio senza passare dal voto online degli iscritti. Una scelta di portata storica per il Movimento. “E’ venuto il momento di governare le nostre città e il nostro Paese – ha dichiarato ieri Bugani al Resto del Carlino -. Se Roma era stato un grande evento per serrare le fila e rinvigorire i nostri muscoli, Imola sarà in grado di dare un’altra immagine di noi: non solo di protesta, ma anche con la voglia di provare a governare e cambiare veramente le cose”.
Oltre a Bologna, dove sperano di portare al ballottaggio il sindaco del Pd Virginio Merola, i 5 Stelle guardano con grande interesse anche a Napoli. Lì il centrosinistra è diviso tra il sindaco arancione Luigi De Magistris e il Pd partenopeo che, preso dalla disperazione, sta pensando di riesumare (politicamente) Antonio Bassolino. Forza Italia dal canto suo è vittima di divisioni e guerre fratricide. Non bastasse, alle ultime regionali a Napoli il Movimento è risultato il primo partito. Insomma, la strada sembra quasi spianata.