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Tutti i dossier dell’incontro tra Obama e Xi

L’atteso tour negli Usa del presidente cinese Xi Jinping inizia oggi. Quali saranno i temi che il numero uno della Repubblica Popolare affronterà col suo omologo americano Barack Obama nell’incontro bilaterale in programma il prossimo 25 settembre? Ecco i principali.

CYBERSECURITY

In cima alla lista degli argomenti caldi, come si evince dalle cronache, ci saranno i molteplici attacchi hacker a società statunitensi e agenzie governative (come il recente furto di dati di milioni di dipendenti federali), ma anche l’aggressività di Pechino nello spionaggio industriale sponsorizzata dal governo a beneficio delle imprese cinesi, come sottolinea il South China Morning Post. Tutti problemi diventati nel tempo una fonte crescente di tensione. Nelle scorse settimane s’è più volte parlato della possibilità (non scartata del tutto per il futuro) che gli Usa potessero addirittura sanzionare la Cina prima della visita di Xi. Molto più probabile, invece – rimarca il New York Times – che la temuta cyberwar tra Washington e Pechino non inizi mai. Le due potenze starebbero infatti negoziando un’intesa per il controllo degli armamenti nel cyberspazio, impegnandosi a non utilizzare per primi armi informatiche.

MAR CINESE MERIDIONALE

Come già raccontato su queste colonne (ed evidenziato peraltro nel nuovo Libro Bianco della Difesa di Pechino), sono sempre più numerose le tensioni nel Mar Cinese Orientale, con i vicini Vietnam e Filippine, e soprattutto in quello Meridionale, dove tiene banco un pericoloso braccio di ferro col Giappone, alleato di Washington. I due Paesi si contendono le Isole Senkaku (come le chiamano a Tokyo) o Diaoyu (il nome dato loro da Pechino), strategicamente rilevanti per intensificare la presenza in uno spazio marittimo ricco di risorse naturali e importante per il commercio estero. Tutti motivi per i quali “la Marina dell’Esercito popolare di liberazione sposterà gradualmente l’attenzione dalla difesa delle acque al largo a una combinazione di difesa delle acque al largo e protezione in mare aperto“, proseguendo tra l’altro nell’edificazione di isole artificiali che danneggiano gravemente l’ambiente circostante, ma soprattutto preoccupano i Paesi circostanti. Azioni che, tradotte – rileva Foreign Policy -, segnalano come Pechino non rinuncerà ad avere un atteggiamento muscolare, se necessario, pur nella consapevolezza di una forza militare e geopolitica ancora acerba. Un tema che Obama intende affrontare.

CLIMATE CHANGE

Grazie alla strada indicata da Washington, Cina e Stati Uniti, i due più grandi produttori di emissioni che secondo gli scienziati contribuiscono al riscaldamento globale, hanno avviato nella lotta al cambiamento climatico una cooperazione. A novembre scorso, Obama e Xi hanno annunciato un accordo sull’argomento, suonando la sveglia al resto dei leader mondiali a poco più di un anno esatto dal vertice di questo dicembre a Parigi, con l’obiettivo di dar vita a una storica intesa globale.

ECONOMIA

Con quasi 600 miliardi di dollari d’interscambio commerciale annuo, Usa e Cina hanno un profondo legame economico, complicato però dal pesante squilibrio della bilancia commerciale a favore di Pechino. Washington ha premuto a lungo perché la Repubblica Popolare adottasse un modello più autosufficiente sostenuto dalla domanda interna e meno dalle esportazioni, per consentire un maggiore accesso al suo mercato alle aziende americane. La Cina, al contrario, si è mossa con cautela sulle riforme orientate al mercato, sperimentando un rallentamento economico e una forte crisi azionaria, a cui il governo ha risposto svalutando ulteriormente la divisa cinese, il renminbi, allargando ancor più la distanza tra le due sponde del Pacifico.

DIRITTI UMANI

Sotto Xi, rileva il New York Times, la Cina ha lanciato il suo più duro giro di vite degli ultimi anni nei confronti dei suoi attivisti della società civile. Questo fa parte di una strategia più ampia mirata a impedire che nel Paese prendano piede libertà in stile occidentale, in una società sempre più prospera e connessa. Il governo ha anche rafforzato i controlli sulle minoranze religiose in Tibet e nella regione più occidentale dello Xinjiang, e contro i cristiani. L’amministrazione Obama, anche a seguito di pressioni tra cui alcune petizioni (come ha raccontato il Guardian), è stato esplicito su questo deterioramento dei diritti umani in Cina e ha chiesto miglioramenti. Tuttavia, l’argomento è passato in secondo piano, sorpassato da altri dossier più urgenti.

COREA DEL NORD

La Corea del Nord ha recentemente annunciato il riavvio degli impianti che alimentano il suo programma di armi nucleari e ha segnalato che il 10 ottobre potrebbe festeggiare l’anniversario del suo partito di governo con il lancio di un satellite. Queste attività hanno logorato i tradizionali forti legami di Pyongyang con Pechino e hanno avvicinato Usa e Cina in merito alla necessità di contenere il regime di Kim Jong-un. Le due potenze potrebbero discutere di come rispondere a un’altra provocazione della Corea del Nord, ma hanno ancora idee diverse. La Casa Bianca vuole che la Cina usi la sua influenza economica contro la dittatura; Pechino desidera che Washington riprenda i negoziati da lungo in stallo.



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