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Finmeccanica, cosa cambia con la maxi commessa Eurofighter del Kuwait. Parla il generale Tricarico

Soddisfazione a Piazza Monte Grappa per la scelta del Kuwait, da ieri nuovo membro della comunità Eurofighter.

LA COMMESSA

Il Paese del Golfo ha firmato un memorandum d’intesa per la fornitura di circa 28 caccia, che hanno come protagonista Alenia Aermacchi, la società capofila delle attività nell’aeronautica.

VERSO IL CONTRATTO

Il contratto vero e proprio sarà siglato nelle prossime settimane. Nel comunicato del consorzio non sono riportati i dettagli economici dell’operazione, ma il valore della commessa, secondo fonti vicine al dossier, è intorno agli 8 miliardi e la quota Finmeccanica è di circa il 50%, considerando il 36% di partecipazione nel consorzio alla quale andrà sommata la parte del contratto relativa alla componente logistica. La durata del contratto è di 20 anni.

I CONTI DI PIAZZA MONTE GRAPPA

L’accordo firmato ieri, racconta sul Corriere della Sera Fabio Tamburini, è “l’epilogo di trattative durate a lungo, almeno tre anni. Ed è stato seguito personalmente sia dalla ministra della Difesa, Roberta Pinotti, e dalla presidenza del consiglio, sia dall’amministratore delegato di Finmeccanica, Mauro Moretti“. La super commessa “è parte di un accordo quadro tra i due Paesi che permette all’Italia di consolidare le posizioni in un’area strategica e ricca di opportunità. Per Alenia Aermacchi è particolarmente importante perché permette di dare consistenza a un portafoglio ordini che nel primo semestre 2015 è risultato significativamente inferiore rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. In più aumenta il peso e la considerazione dell’azienda nei rapporti interni al consorzio Eurofighter” (a cui partecipano l’Italia con Finmeccanica-Alenia Aermacchi, il Regno Unito con BAE Systems e Airbus Defence and Space in Germania e Spagna).

IL RUOLO DI FINMECCANICA

Nel programma Eurofighter Typhoon, Finmeccanica partecipa direttamente con una quota del 19%, con compiti di definizione, progettazione, sviluppo e produzione del nuovo velivolo. Comprendendo le quote di responsabilità relative alla costruzione della cellula dell’aereo e quelle relative all’avionica e all’elettronica di bordo (dove spicca un’altra azienda del gruppo, Selex ES), la quota complessiva a capo delle aziende Finmeccanica raggiunge il 36% circa del valore dell’intero programma.

IL VALORE DELL’AFFARE

Per il generale Leonardo Tricarico, già capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare, oggi presidente della Fondazione Icsa, “la ​commessa è importante soprattutto perché consente di mantenere attive linee di produzione che invece nel tempo sarebbero andate in dismissione, consentendo di mantenere inalterati posti di lavoro e capacità di know how”.
Per l’Italia e per il consorzio – spiega a Formiche.net – “è la dimostrazione di aver dato vita a un prodotto performante e maturo, che vanta ormai un’esperienza decennale e che conta su una grande credibilità internazionale che potrà forse raccogliere ulteriori soddisfazioni”.

IL RAPPORTO COL KUWAIT

Quanto agli aspetti politici della vicenda – evidenzia Tricarico -, “con il Kuwait abbiamo buoni rapporti dal ’91, quando inviammo i nostri Tornado durante la Prima Guerra del Golfo”. Una relazione che è proseguita e “che vede ancora nel Paese alcuni nostri assetti per vincere assieme una nuova guerra: quella contro il terrorismo”.

LE ALTRE INTESE DEL CONSORZIO

Con il Kuwait, l’Eurofighter Typhoon ha raggiunto un totale di 599 aerei commissionati. Dall’entrata in servizio del primo caccia alla fine del 2003, 444 aerei sono stati consegnati a sei nazioni: Germania, Regno Unito, Italia, Spagna, Austria e Arabia Saudita. A dicembre 2012, l’Oman è divenuto il settimo cliente, con 12 velivoli.



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