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L’Aran invade il Cnel. Guerra di scrivanie a Villa Lubin?

C’è chi nei palazzi romani paventa già una guerra di scrivanie dagli esiti incerti. C’è chi tra i dipendenti dei due organismi si chiede quali criteri si seguiranno per la divisione degli spazi. E c’è chi si interroga che fine faranno i corposi archivi cartacei.

Le domande stanno sorgendo tra Cnel e Aran dopo che all’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazione si è diffusa oggi la notizia secondo cui – come risulta da indiscrezioni raccolte da Formiche.net – l’Aran sloggerà dall’attuale sede in via del Corso (con un risparmio di oneri per il governo che presto il premier Matteo Renzi conta di sbandierare) per andare ad occupare alcuni uffici del Cnel a Villa Lubin.

Il Cnel, seppure abolito dal governo con sommo gaudio del premier che ne fa motivo di vanto ad ogni pie’ sospinto, in verità è ancora operativo: gli 80 dipendenti circa sono ancora lì e l’ordinaria amministrazione, dopo le dimissioni del presidente Antonio Marzano, sono svolte dal vicepresidente Salvatore Bosco (provenienza Uil) e dal segretario generale Franco Massi.

“Dove ci metteremo ora a Villa Lubin?”, si stanno chiedendo gli 82 dipendenti dell’Agenzia presieduta da Sergio Gasparrini. “E ci saranno spazi sufficienti per le nostre riunione pletoriche con i sindacati”, si interrogano. Mentre altri sono preoccupati per i mastodontici archivi cartacei che racchiudono la storia della contrattazione sindacale nelle pubbliche amministrazione.

Posti in piedi al Cnel?

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