La dichiarazione dell’onorevole Luigi Di Maio, di finanziare il reddito di cittadinanza con le pensioni d’oro, rilasciata alla stampa il 29 agosto, è sconcertante, demagogica e allarmante.
Infatti l’On. Di Maio dovrebbe sapere – perché gli è stato spiegato “de visu” – che depauperare ancora le pensioni (appena sopra il limite della decenza) produce l’effetto tizzone”, perché, una volta bruciato il legno, sparisce anche l’Irpef che lo Stato incassa, (insieme ad altri balzelli) sulla pensione originale, e parimenti, spariscono gli effetti sociali collegati a tali trattamenti pensionistici (su tutti: aiuti ai familiari dei pensionati), con contrazione dei consumi, effetti negativi per l’IVA e via dicendo.
A questo punto cosa si vuole “ridistribuire”? Le pensioni non sono il classico “pozzo di San Patrizio” ma erogazioni legate a contributi versati, ossia un salario differito, tassato sia alla fonte che in fase di erogazione. Ancora, qual è il valore “medio” di una pensione d’oro? 2000-3000 euro lordi? E sa, Di Maio, che le pensioni sono state massacrate almeno 13 volte negli ultimi 15 anni?
Lo ha ribadito financo la Consulta, pochi mesi fa.
E’ mai possibile che ai nostri parlamentari, soprattutto a quelli giovani, non venga mai in mente di recuperare risorse con una seria lotta all’evasione fiscale e con una nuova legge fiscale basata sul contrasto di interesse?
E’ noto all’onorevole Di Maio che 19 milioni di contribuenti dichiarano meno di 15 mila euro all’anno e che tantissimi italiani dichiarano falsamente meno di 8.000 euro annui, evadendo il fisco e ricevendo in cambio, perché finti poveri, 42 miliardi di beni sociali (benefit) quali esenzioni da ticket “sanitari”, scolastici e sui mezzi di trasporto…??
E’ noto altresì all’onorevole Di Maio che 10 milioni di contribuenti non sono soggetti Irpef?
Il totale di questa evasione, certificata dalla Corte dei Conti, si aggira sui 160 miliardi di euro, cui andrebbero aggiunti i denari legati alle tangenti ed al “nero” quotidiano…
Possibile che l’On.le Di Maio insista sulla scellerata proposta – accettata, senza riflettere, anche da altri parlamentari e politici vari – di istituire un reddito di cittadinanza del valore di 780 euro al mese?
E che non si renda conto che tale elargizione produrrebbe effetti catastrofici, perché la lista dei “beneficiari” si allungherebbe a dismisura, per tutti coloro – lavoratori e datori di lavoro – che troveranno “conveniente” farsi licenziare e licenziare?
Questo Paese, Egregi Parlamentari, assurti ai banchi del Parlamento spesso senza esperienze lavorative, ha bisogno di risorse reali e non di fittizi “spostamenti” delle risorse esistenti dalla classe “ex classe media” alla marea di poveri, veri o fittizi? Nuove risorse, per creare nuova ricchezza e per evitare la comparsa di un assistenzialismo generalizzato.
Se poi Voi inseguite il “voto facile”….fate pure. Noi non saremo con Voi !
Lettera aperta a cura di:
CONFEDIR Via Reggio Calabria 6, 00161 Roma • Tel. 06/77204826 – Fax 06/44291206
sito istituzionale www.confedir.it – email info@confedir.it –confedir@pec.it
DIRSTAT Via Antonio Paleario,10 00195 Roma – Tel. 06/3222097 – Fax. 06/3212690
Sito istituzionale www.dirstat.it – email dirstat@dirstat.it