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Perché io, liberale e liberista, sono contro le immigrazioni incontrollate

Il solitamente accorto Franco Venturini sul Corriere scrive una reprimenda ai Paesi dell’Est che non accettano le quote e poi conclude dicendo che la migrazione biblica, drammatica, disordinata di queste settimane è un’occasione che ci permetterà  di finanziare il nostro Stato Sociale altrimenti in pericolo per le dinamiche demografiche. Che pia illusione.

Un conto è avere flussi migratori ordinati e preordinati che consentano integrazione, un altro pensare che questa marea improvvisa e travolgente sia un’opportunità. E poi, si potrebbe facilmente ritorcere, perché i soldi non li spendiamo per incoraggiare la natalità allora? O in Italia per evitare che centinaia di migliaia di giovani italiani emigrino? I profughi siriani o di altri paesi in guerra li accoglieremo solo per umanità, punto. E dovranno essere identificati, controllati e, quando ci saranno le condizioni, eventualmente rinviati nel loro paese.

Inutile trovare assurde giustificazioni da pianificatori sovietici. La migrazione porta opportunità e conoscenze certamente, ma non siamo in un mondo senza frontiere e senza costi, esiste una struttura di welfare che per ora è finanziata dai residenti italiani ed esistono tensioni sociali, identità culturali e criminalità che impediscono il free-flow di persone come se fossero automobili o elettrodomestici.

L’aiuto umanitario è una ragione sufficiente per non abbandonare i perseguitati, ma non vendeteci altro.


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