Ordine del giorno: completare la governance della società e definire la tabella di marcia in vista della privatizzazione. Fissato per giovedì prossimo il consiglio di amministrazione di Poste Italiane avrà innanzitutto il compito di integrare il consiglio dopo l’uscita dal cda di Antonio Campo Dall’Orto avvenuta questa estate e procedere alla composizione dei tre comitati strategici. Lo sbarco a Piazza Affari è previsto invece tra la fine di ottobre e l’inizio di novembre.
LA GOVERNANCE
Secondo il “ritratto” fornito dal Sole 24 Ore il sostituto di Dall’Orto sarà una figura “proveniente dal mondo industriale, con un’esperienza di livello internazionale”.
A differenza delle due nomine deliberate dall’assemblea dei soci a fine luglio e che hanno portato alla nomina di Umberto Nicodano, partner dello studio Bonelli, Erede e Pappalardo, e Chiara Palmieri, proveniente dal mondo della banche d’affari, la nomina di giovedì – ha specificato Laura Serafini sul Sole – “sarà tecnicamente una cooptazione da parte del board del nuovo consigliere, il quale si presenterà probabilmente già alla riunione di giovedì”.
Ecco le differenze: “Nel primo caso i criteri per la selezione puntavano a figure tecniche per la costituzione dei nuovi comitati endo-consiliari richiesti dalla Banca d’Italia, e in particolare del comitato controllo e rischi di cui Nicodano sarà presidente. Adesso l’attenzione è concentrata a completare gli skill presenti nel board con una figura proveniente dal mondo industriale, con un’esperienza di livello internazionale, tenendo in considerazione la strategia del gruppo puntata allo sviluppo della logistica e dei servizi alle pmi”.
LA COSTITUZIONE DEI COMITATI
Il cda di giovedì dovrà quindi provvedere alle nomine nei tre comitati, rischi, remunerazioni e nomine, richiesti da Banca d’Italia, di cui né l’ad Francesco Caio né il presidente Luisa Todini potranno farne parte.
“Gli equilibri sono in via di definizione in questi giorni, ma la regola resta che ogni comitato deve essere distinto dall’altro per almeno un consigliere, oltre che per un presidente, diverso”, ha spiegato Serafini del Sole 24 Ore.
VERSO LA PRIVATIZZAZIONE
Importante per il gruppo sarà anche fissare la tempistica per la quotazione in Borsa. L’11 agosto Poste ha presentato a Borsa italiana la domanda di ammissione alla quotazione delle azioni della società sul Mercato telematico azionario e alla Consob la richiesta di autorizzazione alla pubblicazione del prospetto informativo relativo all’offerta pubblica di vendita e alla quotazione delle azioni.
Il via libera all’operazione – si legge su MF/Milano Finanza – “dovrebbe arrivare nei primi dieci giorni di ottobre, quindi l’offerta partire a metà dello stesso mese e durare per due settimane fino a giovedì 29, in vista del debutto a Piazza Affari il prossimo 3 novembre”.
I DETTAGLI DELLA QUOTAZIONE
Secondo l’agenzia Mf Dow Jones News sul mercato arriverà il 40% di Poste Italiane con un tetto del possesso azionario fissato al 5%.
“In particolare – ha spiegato MF/Milano Finanza – una quota molto importante sarà destinata al pubblico retail dei piccoli risparmiatori, per favorire un azionariato popolare, e una tranche altrettanto rilevante riguarderà i dipendenti di Poste Italiane. Nel perimetro per la quotazione rientrerà anche Banca del Mezzogiorno, in seguito si deciderà come valorizzarla al meglio”.
La modalità scelta per quotarsi in borsa è quella dell’opv, offerta pubblica di vendita.
I NUMERI DEL PRIMO SEMESTRE
Poste Italiane ha chiuso positivamente i primi sei mesi dell’anno. I ricavi totali quest’anno sono passati dai 15 miliardi nello stesso periodo del 2014 a 16 miliardi di euro; il risultato operativo è salito a 638 milioni (506 milioni al 30 giugno 2014); l’utile netto è raddoppiato a 435 milioni da 222 milioni) e la posizione finanziaria netta consolidata ha mostrato un avanzo di 4,6 miliardi, mantenendo i buoni livelli già registrati a fine 2014.
LA RISPOSTA DEI VERTICI DI POSTE A PASSERA
Tutto prosegue come da programma, hanno rassicurato i vertici di Poste italiane intervenuti al Forum Ambrosetti a Cernobbio rispondendo anche alle critiche espresse dall’ex ad di Poste, ora leader del partito Italia Unica, Corrado Passera che dalle pagine del Corriere della Sera ha criticato il processo di quotazione paventando il rischio che con la privatizzazione si riduca il ruolo sociale delle poste.
Per l’ad Francesco Caio “le tematiche sollevate sono tutte rilevanti -. Ma perché “la funzione di coesione sociale di Poste rimanga e si salvaguardi deve andare avanti il processo di privatizzazione”. Anche perché, ha detto ancora Caio a Cernobbio, “il mondo è cambiato e per mantenere un ruolo di sviluppo inclusivo, siamo determinati a perseguire il processo di privatizzazione per aumentare il valore sociale dell’azienda”.
Più critica la reazione del presidente Todini alle critiche espresse dall’ex capo azienda di Poste: “Mi è sembrata un po’ strano”, ha dichiarato Todini ricordando che Passera “ha messo una vera pietra miliare nella trasformazione della nostra azienda”. “Leggere quelle cose scritte mi ha un po’ sorpresa – ha aggiunto – mi sembrano più dettate da un momento politico-demagogico che altro, anche perché tutte le cose che dice non è che siano alternative”.