Per restare nel campo delle politiche sociali e del lavoro, in 18 mesi il governo Renzi non ha esitato a liberalizzare i contratti a termine, a rendere pressoché eccezionale la reintegra in caso di licenziamento illegittimo (limitatamente ai nuovi assunti), a ‘’normalizzare’’ il ricorso al demansionamento, a rendere utili gli esiti dei controlli a distanza anche ai fini disciplinari, a razionalizzare l’intervento degli ammortizzatori sociali rafforzandone, pure, gli aspetti connessi alla c.d. condizionalità, ad estendere – con decreto legge senza negoziare con il sindacato – al settore dei beni artistici e culturali la disciplina dell’esercizio del diritto di sciopero nei servizi di interesse pubblico. Da un governo siffatto, chiamato ad occuparsi nuovamente del tormentone degli ‘’esodati’’ (sarebbe la settima salvaguardia), ci aspettiamo una sola risposta, netta e precisa: ‘’Cercatevi un lavoro’’.
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A Matteo Renzi cominciano a scappare delle affermazioni ‘’politicamente scorrette’’ che lo inducono a mobilitare il suo staff per smentire (come è capitato quando gli è stato attribuita (?) la minaccia di trasformare il Senato in un museo) o a dover chiarire lui stesso (come ha fatto riprendendo la parola, nel corso della Direzione del Pd, per spiegare le considerazioni rivolte al presidente del Senato). Non si comportava così anche Silvio Berlusconi?
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Renzi richiamerà in servizio Paolo Bonaiuti? Le sue erano smentite da manuale.
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I Paesi dell’Est europeo stanno mettendo a frutto un significativo know how in fatto di Muri, Cortine, ‘’cavalli di frisia’’, frontiere inaccessibili e presidiate militarmente. Hanno solo dovuto #cambiareverso. Un tempo le barriere impedivano di uscire; adesso di entrare.
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Grazie alle spiegazioni fornite da Gianni Cuperlo, nel suo intervento durante la Direzione del Pd, abbiamo capito finalmente il senso del c.d. lodo Chiti. Sarebbero i Consigli regionali a nominare senatori quelli eletti dal popolo. Le vie del Signore sono infinite. Ma noi le percorriamo tutte.
