La crisi siriana continua a generare caos tanto sul terreno – dove interessi divergenti alimentano la battaglia, ognuno va per conto suo e l’Isis semina il terrore – quanto sul fronte diplomatico – dove i vari attori di questa tragedia se le danno di santa ragione a suon di recriminazioni. Ieri era stata la Francia a confermare i suoi primi raid contro l’Isis nel Paese. Un segnale, secondo Le Figaro, del timore che la Casa Bianca trovi (o peggio, abbia già trovato…) un’intesa con il Cremlino sulla Siria, estromettendola di fatto dai giochi. Un accordo forse raggiunto, anche se di fatto – si rileva da più parti – tra Mosca e Washington continuano a volare gli stracci (non si sa quanto spontaneamente o in modo premeditato). Una baraonda mediatica a cui ha preso parte oggi anche il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-Moon.
LE CRITICHE DELLA RUSSIA
A New York, alle 17 ora locale (le 23 in Italia), Vladimir Putin, negli Usa per la 70esima assemblea generale delle Nazioni Unite, incontrerà il presidente americano Barack Obama proprio per discutere del destino di Damasco. Ma il meeting non inizierà non migliore dei modi.
Dal suo profilo Facebook, la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova, ha condannato i raid di Parigi definendoli “al di fuori del diritto internazionale” perché “senza alcuna autorizzazione del Consiglio di Sicurezza dell’Onu”.
LA CONDANNA DI OBAMA
Mentre nel suo intervento, Obama non è stato tenero col Cremlino e il suo sostegno al dittatore siriano: “Bashar al-Assad ha risposto a proteste pacifiche con massacri e uccisioni, creando l’ambiente per questa guerra. Ora non si può pensare solo alla riappacificazione, dopo gli assalti indiscriminati. Certo il compromesso è necessario, ma il realismo ci chiede una transizione gestibile senza Assad, un governo inclusivo che riconosca che serve mettere fine a questo caos”. Poi l’attacco diretto a Putin: “Ci sono delle potenze internazionali che agiscono in contraddizione con il diritto internazionale. C’è qualcuno che ci dice che dovremmo sostenere dei tiranni come Assad, perché l’alternativa è molto peggio”.
LA REPRIMENDA DI BAN KI-MOON
A condannare tutti i battibecchi tra le due potenze ci ha pensato però preventivamente il segretario generale dell’organizzazione, che aprendo oggi l’assemblea ha attaccato l’immobilismo del Consiglio di Sicurezza: “Quattro anni di paralisi diplomatica hanno fatto sì che la crisi siriana sia diventata fuori controllo”.