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Alfano, Berlusconi, Quagliariello e Verdini. Le mie punture di spillo

Gaetano Quagliariello si è dimesso da coordinatore nazionale dell’NCD e ha minacciato di costituire un gruppo autonomo al Senato se il partito non passa all’opposizione.

L’impareggiabile Quagliariello con il suo ‘’beau geste’’ somiglia ad un attore che, nella commedia buffa ‘’A spasso con Renzi’’, avrebbe dovuto recitare le sue battute nel secondo atto.

Invece, si è presentato in scena al termine del quarto, quando tutti gli altri attori (che nel frattempo avevano proseguito nelle parti loro assegnate) intonavano il coro finale. ‘’Ma Renzi è un bravo ragazzo, nessuno lo può negar!’’.

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Silvio Berlusconi è stato il primo a preoccuparsi di una possibile scissione dell’NCD che comporti, al Senato, una sottrazione di voti al governo e alla sua instabile maggioranza. Nell’eventualità, l’ex Cav. si è messo subito alla ricerca di un’altra dozzina di senatori di Forza Italia da distaccare nel gruppo di Verdini.

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Alla notizia delle dimissioni di Quagliariello, Angelino Alfano, in conferenza stampa, ha dichiarato per l’ennesima volta: ‘’Chi vuole se ne vada pure, noi andiamo avanti’’. Non tutti lo hanno capito, ma Angelino usava il plurale maiestatis.

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Silvio Berlusconi si è dichiarato d’accordo per le unioni civili. Non sapeva che il disegno di legge Cirinnà è rivolto a persone del medesimo sesso e che l’uso corrente del plurale (unioni civili, appunto) non vuol dire che di questi rapporti se ne possono contrarre più di uno.

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Le Francescheidi: ‘’Ho chiesto agli organizzatori se, a Filadelfia, Ignazio Marino avesse  pagato il pranzo con la carta di credito del Comune o, addirittura,  mangiato a sbafo’’.

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