Raffaele Cantone, Supremo Custode della moralità degli italiani, ha insignito la città di Milano del titolo di Capitale morale (ovviamente in velata polemica con l’immoralità genetica di Roma). La cosa ha fatto piacere ai milanesi e alle loro autorità. A me, invece, è tornato in mente un episodio di una trentina di anni fa. Eravamo all’inizio degli anni ’80; la Penisola era percorsa da un’ondata di freddo polare, tanto che una mattina la Stazione Termini si bloccò a causa del ghiaccio su binari, scambi, apparati elettrici e quant’altro. Il traffico ferroviario andò in tilt in tutto il Paese. Anche allora si gettò la croce addosso al malgoverno della Capitale. Tanto che il sindaco di Milano, il socialista Carlo Tognoli, se ricordiamo bene, si sentì di affermare che nella sua città eventi del genere non sarebbero mai capitati. Pochi giorni dopo il freddo intenso paralizzò la Stazione centrale. Con inevitabili conseguenze su tutta la rete.
++++
Umiliati e vilipesi i romani possono consolarsi con il calcio. Da anni le squadre della città competono alla grande con i più blasonati club milanesi. E’ il caso di dire allora “Grazie Totti”. E magari riservarsi un pensierino gentile per Claudio Lotito.
++++
Ha suscitato polemiche il ricco gettone concordato con Yanis Varoufakis per una intervista televisiva. I politici italiani che, pur di andare in televisione sarebbero disposti a pagare di tasca propria, hanno protestato. Sbagliano. L’importo del cachet per Varoufakis deve essere confrontato con quello che di solito viene riconosciuto ai comici.
++++
Ignazio Marino resiste nel nome di Che Guevara. Siamo obbiettivi. Con lui il Pd ha seguito una linea di condotta diversa rispetto ad altre situazioni. Pensiamo ai casi dell’Emilia Romagna e soprattutto della Campania. Per coerenza, a Roma, il Pd avrebbe dovuto aspettare almeno i primi riscontri delle indagini della Procura. Mettiamo il caso che l’inchiesta giudiziaria su Marino evapori come una bolla di sapone; che figura ci farebbe il gruppo dirigente del Pd? Questi errori si commettono quando le valutazioni politiche vengono ottenebrate dalle campagne di stampa.
