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Il Cnel filo-Orlandi fa imbestialire i renziani

“Ma non l’avevamo già abolito?”. E’ la domanda più ricorrente tra i renziani che stanno ricevendo in queste ore l’indiscrezione secondo cui il Cnel, seppure azzoppato, sta stilando un parere sulla Legge di stabilità approvata dal governo. La bozza della relazione è stata vagliata negli scorsi giorni da una commissione interna al Cnel che, dopo le dimissioni del presidente Antonio Marzano, è retta pro tempore dal sindacalista Uil, Salvatore Bosco.

LA BOZZA DEL PARERE

Nella versione del parere che circola – con qualche mugugno – tra i renziani c’è un giudizio che è complessivamente positivo sulla manovra finanziaria del governo Renzi (“punta positivamente a un disegno di crescita economica”, si legge nella bozza), ma ci sono alcune critiche che somigliano a quelle espresse sul contante dal direttore generale dell’Agenzia delle Entrate, Rossella Orlandi, e che sono alla base delle tensioni tra l’esecutivo e i vertici della stessa Agenzia (qui tutta la ricostruzione).

LE CRITICHE

Infatti nello schema di relazione del Cnel è scritto che “il tetto di 3mila euro per il contante non facilita i consumi ma l’evasione fiscale”. Non solo, si legge che “il contrasto all’evasione fiscale” “deve recuperare centralità nella Legge di stabilità e nell’azione del governo”.

LE MISURE DA CORREGGERE

Tra le “misure da correggere” secondo il Cnel c’è anche la detassazione delle prime case di lusso”. Inoltre si definisce “irrisoria” la cifra di 200 milioni per il rinnovo dei contratti pubblici, esclusi quelli di Regioni ed enti locali coperti dai rispettivi bilanci per le spese del personale”. Infine, “l’innalzamento della no tax area per i pensionati va realizzato già nel 2016”.


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