Oggi nella rubrica di Sergio Romano sul Corriere della Sera si riprende un intervento del generale Leonardo Tricarico su Formiche.net per sostenere, come scrive l’ambasciatore Romano, che “le basi americane in Italia rappresentano un duplice problema” e che “è giunta l’ora di rivedere gli accordi sulle basi” perché sostanzialmente sono superate le ragioni della loro strategicità per il nostro Paese.
Non è questa la posizione di Formiche.net.
Le opinioni del generale Tricarico sono autorevoli e Formiche.net ospita commenti che rientrano nell’autonomia e nella piena libertà di esperti come l’ex Capo di Stato Maggiore dell’aeronautica militare.
Ma l’idea di Formiche è che le basi Usa siano fondamentali per l’Italia, per gli Stati Uniti, per l’Occidente e per la Nato. E i focolai di guerre, conflitti e aggressioni territoriali sparsi in tutto il mondo e nel Mediterraneo le rendono imprescindibili e fondamentali. Dunque, se possibile, andrebbero rafforzate e non ridimensionate o smantellate.
I tempi della guerra fredda sono superati ed evocare oggi Sigonella per la crisi di trent’anni fa ha senso storico e politico – ed il nostro quotidiano online lo ha fatto – purché non si confonda il passato con il presente.
Sigonella oggi è un presidio di sicurezza per tutta l’Alleanza Atlantica e per il nostro Paese. Il ministro della Difesa l’ha visitata solo pochi giorni fa insieme al collega americano, Ashton Carter, ed insieme hanno potuto manifestare un orgoglio non formale e non di rito.
Le ambizioni geopolitiche dell’Italia e le responsabilità che ne derivano non possono prescindere da alcuni punti fermi. A maggior ragione dopo i numerosi tagli al budget nazionale della difesa, è evidente che le basi militari rappresentano un asset – e un asso – rilevantissimo nella manica del governo. La rivendicazione di un ruolo in Libia e nel Mediterraneo sarebbe molto più debole se il nostro Paese non ospitasse una infrastruttura così vitale per gli interessi transatlantici.
Il tema quindi, per Formiche.net, non è quello di mettere in discussione quello che c’è ma anzi valorizzarlo e semmai evitare di dover essere imbarazzati per una vicenda come quella del Muos di Niscemi (una base che ospita un impianto cruciale per la sicurezza delle comunicazioni satellitari miliari) che a tutt’oggi è bloccato per intoppi politici e burocratici incomprensibili e inspiegabili, agli americani ma anche a chiunque dotato di buon senso.