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Immigrazione, Volkswagen e politica. Cosa pensano gli italiani

migranti confini

Lorien Consulting, nel corso delle rilevazioni, ha sondato il sentiment e le opinioni degli italiani, evidenziando le implicazioni sulla crisi di credibilità delle istituzioni europee.

Le immagini dei respingimenti e dei muri di filo spinato alle frontiere d’Europa hanno colpito più di ogni altra cosa l’opinione pubblica e dato ragione alle preoccupazioni degli italiani. La crisi di un’Europa a guida tedesca (che vede essa stessa incrinata la sua immagine da ruolo guida dopo lo scandalo Volkswagen) emerge ancora più chiaramente nell’incapacità di affrontare adeguatamente l’emergenza europea e di coordinare un intervento unitario in Siria.

L’unione economica senza politica mostra oggi tutta la sua fragilità su tutti i fronti: economico e politico, interno ed esterno. Ne risulta che secondo gli italiani l’Europa rappresenta sempre più un’opportunità mancata. Pur diminuendo il numero di chi si definisce euroscettico gli italiani non possono far altro che constatare il fallimento del sogno europeo.

In parallelo crescono segnali di ottimismo da parte degli italiani circa la situazione economica globale e dell’Italia in particolare. Questi segnali positivi, pur importanti sul piano della fiducia e del clima necessario per la crescita, ancora non si tramutano in dati più sostanziali di ripresa dell’occupazione, del risparmio e dei consumi.

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IMMIGRAZIONE EMERGENZA EUROPEA

Gli italiani non hanno dubbi: l’unico modo per fronteggiare il fenomeno è rappresentato da una politica europea condivisa (64%). Il fenomeno è ritenuto infatti inevitabile, non si può fermare il flusso e bisogna trovare gli strumenti adeguati per accogliere.
Non si tratta più solo della questione dei cosiddetti “profughi”: gli italiani, pur divisi, sono per l’apertura anche nei confronti dei cosiddetti “migranti economici”, chi magari non rischia la vita nel Paese d’origine ma chiede all’Europa un’opportunità.
Pur preoccupati sulle reali possibilità di integrazione culturale di un flusso così massiccio, gli italiani mantengono ancora atteggiamenti per lo più favorevoli all’accoglienza: ben oltre il 50% è favorevole all’incontro delle culture, per stringere amicizie o per imparare a conoscere culture differenti.
Il 64% degli italiani ritiene insufficienti le politiche dell’UE e il 50% ritiene un gravissimo errore l’opporsi alla ripartizione dei profughi da parte di alcuni Paesi, un errore che mina le fondamenta stesse dell’Europa e i suoi principi di accoglienza e di libera circolazione.

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SCANDALO VOLKSWAGEN: DANNEGGIATO L’INTERO SETTORE DELL’AUTO TEDESCO

Come se non bastasse, la crisi di credibilità europea viene alimentata anche dallo scandalo Volkswagen che modifica l’immagine stereotipata della sua “perfetta” guida tedesca.
Le maggiori conseguenze le avrà certamente tutto il settore dell’auto tedesco e la VW stessa, ma anche l’immagine della Germania, secondo il 16% degli italiani, ne pagherà le conseguenze.

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LA STASI DEL SISTEMA POLITICO

A fronte della ripresa degli indicatori economici, continua a crescere anche il giudizio sul governo e l’indice di fiducia dei cittadini italiani.

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Nell’ultimo mese rileviamo invece solo lievissime variazioni nelle intenzioni di voto e negli equilibri politici: la situazione politica, infatti, appare completamente stabile, stagnante. I trend consolidati (particolarmente visibili nella nostra metanalisi ottenuta rielaborando i dati pubblicati di tutti i sondaggi politici) hanno ormai modificato stabilmente gli equilibri politici.
La sfida per Renzi permane quella di continuare a rappresentare per gli italiani un cambiamento credibile.
Continua a crescere il M5S, avvicinandosi ai livelli di oltre un anno fa pre-elezioni europee, dopo il cambio di strategia al suo vertice. Si è ormai stabilizzata e subisce addirittura una lieve inversione di tendenza la crescita costante della Lega di Salvini, mentre Forza Italia persegue nel suo lentissimo declino assieme ai tanti partiti “satelliti” del centrodestra.
A sinistra, in opposizione alle politiche economiche di Renzi, si apre progressivamente uno spazio politico ancora senza identità e ancor tutto da costruire.

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