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Inps, tutte le novità sul dossier trattenute sindacali che scalda Boeri, Poletti e i sindacati

Che cosa sta succedendo tra sindacati, pensionati e vertici Inps? E’ quello che si stanno chiedendo gli addetti ai lavori dopo le indiscrezioni di Formiche.net su un nuovo motivo di attrito fra i vertici dell’ente previdenziale e alcune federazioni sindacali, in particolare questa volta della dirigenza statale.

Da un carteggio Inps svelato da Formiche.net, è emersa l’intenzione dell’Inps di proporre per tutte le organizzazioni sindacali “un rinnovo della convenzione con uno schema fisso (0,5% fino al minimo Inps, o,4% fino a due volte il minimo Inps, 0,3% per la parte eccedente)”. Questo a seguito del venir meno delle convenzioni che numerose organizzazioni sindacali avevano siglato con l’istituto previdenziale, secondo una ricostruzione. In altri termini, come emerge dal carteggio interno all’ente presieduto da Boeri, l’Inps di fatto ha “sospeso l’efficacia delle convenzioni siglate negli anni precedenti, sospendendone il prelievo”.

La proposta dell’Inps ha fatto registrare le contrarietà delle organizzazioni di categoria. “Tale sistema – si legge in una lettera che alcune federazioni hanno inviato a Boeri e alla direzione generale dell’Inps – comporterebbe un notevole aggravio per i pensionati ex dirigenti, con un esborso assai maggiore di quello attualmente previsto dagli organi statutari delle organizzazioni sindacali della dirigenza”.

Nelle ultime ore, secondo quanto risulta a Formiche.net, ai vertici dell’Inps è maturata questa decisione: il nuovo regime delle trattenute allo studio dovrà avere il via libera del ministero del Lavoro. Sarà quindi il dicastero retto da Giuliano Poletti a dire l’ultima parola prima di una decisione definitiva dell’istituto presieduto dall’economista Tito Boeri.

Nella triangolazione in atto fra Inps, governo e sindacati c’è chi ipotizza soluzione tecnica del genere: la compilazione di un apposito questionario con il quale le organizzazioni sindacali della dirigenza statale opterebbero per la riscossione di un contributo in misura fissa anziché di un contributo calcolato in percentuale su determinati scaglioni, dice una fonte governativa.

Ma perché e come si è arrivati a questa situazione? Ieri a Formiche.net un addetto ai lavori ha spiegato: “L’Inps anni fa aveva fatto un accordo con i confederali (Cgil, Cisl e Uil) per cui, in cambio della trattenuta sindacale sui pensionati ex Inps, si tratteneva lo 0,3% della stessa, salvo conguaglio a dicembre”. Una volta che l’Inpdap è stata assorbita dall’Inps, non è stata modificata la procedura di trattenuta per i pensionati, né sono state concordate cifre diverse da quelle precedenti.

In primavera – ha aggiunto un’altra fonte contattata ieri da Formiche.net – “l’Inps ha diramato una lettera in cui diceva alle organizzazioni della dirigenza – ex Inpdap – che avrebbero dovuto adeguarsi, salvo il venir meno della funzione di incasso, da parte dell’Inps. Ma, su questo, non c’è stata una trattativa e molte OOSS (quasi tutte quelle aderenti a CONFEDIR-CIDA-COSMED) si sono trovate spiazzate quando, unilateralmente, l’INPS ha applicato trattenute lievitate ai loro pensionati”.

Che cosa farà ora l’Istituto presieduto da Boeri?



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