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Maker Faire 2015, ecco tutte le invenzioni

Seicento stand e 25 startup presenti, centinaia di studenti a formazione, oltre centomila presenze in tre giorni. Si sono appena chiusi i cancelli della Maker Faire, la più grande fiera dedicata all’innovazione, alla creatività e all’inventiva, e il bilancio di questa terza edizione italiana è senza dubbio molto positivo.

NUMERI E PROTAGONISTI DELL’EDIZIONE 2015

Tra droni, robot e invenzioni avveniristiche, la fiera che celebra la cultura e il movimento #makers, ha visto incontrarsi piccoli artigiani digitali provenienti da tutto il mondo, grandi colossi dell’informatica, come Google, Microsoft e Intel, e glorie dell’industria italiana, come Eni e Olivetti, in una rassegna che ha presentato al pubblico italiano più di 700 invenzioni nei settori più disparati: dalla biomedica alla musica passando per l’edilizia e la sicurezza.

ATTENZIONE AL SOCIALE E AL SETTORE BIOMEDICALE

Ma quali sono le innovazioni che hanno contraddistinto l’edizione 2015 della Maker Faire? Eccone alcune. Per la sezione People&Life troviamo Looqui, una start-up che sviluppa tecnologie mirate a progettare un sistema per la comunicazione a distanza tra utenti sordociechi. Il sistema è in grado di trasferire messaggi LSt da un segnante a un utente sordocieco ricevente. Il segnante comunica ricorrendo alla LS, il sistema cattura il segno, lo elabora digitalmente, lo trasmette e lo fornisce al destinatario tramite un’interfaccia basata su braccia e mani robotiche antropomorfe low-cost. Questo progetto pone le basi per la prima sperimentazione in assoluto di un “telefono per sordociechi” basato sulla lingua dei segni tattile.

Open BioMedical Initiative, invece, è un’iniziativa no-profit globale a sostegno del mondo tradizionale biomedico, impegnata nello sviluppo e distribuzione di Tecnologie Biomediche a basso e open source. Va a loro il merito di aver inventato la prima incubatrice neonatale economica, stampabile in 3D e con un’elettronica facilmente reperibile, che mantiene costante al suo interno il microclima per la crescita assistita dei neonati prematuri e/o sottopeso. Sarà indirizzata principalmente ai paesi in via di sviluppo, facile da trasportare, a basso consumo energetico e dal costo di 1.000 euro.

DIY E TRASPORTI

Nella categoria Next Tech una delle novità di quest’anno è Araknia, un progetto che nasce dall’incontro di competenze nel campo della meccanica, dell’elettronica e dell’informatica. Oltre a progettare e produrre stampanti 3D, nel laboratorio Araknia, nascono strumenti utili come l’“open plotter” totalmente rilasciati in Open Source e disponibili in rete, pensati per chiunque abbracci la filosofia del “DIY” (do it yourself). O ancora, tools in grado di facilitare alcune operazioni.

Rivoluzione flash nei trasporti con Hyperloop Transportation System che ha  studiato un sistema di trasporto “in capsule”, capace di superare i 1.200 km ora e di collegare Roma con Milano, per esempio, in soli 24 minuti.  Il programma si realizza attraverso la creazione di enormi canali nei quali si viaggerà alla velocità del suono, pari in aria a circa 1.237 chilometri orari. Nel rispetto della natura e del minor impatto ambientale possibile, le uniche fonti di alimentazione di Hyperloop saranno pannelli solari che copriranno il percorso e turbine eoliche interne, utili in condizioni estreme, quando non si potranno sfruttare le energie rinnovabili come, ad esempio, nei passaggi sott’acqua.

RAZZI PER LO STUDIO DELL’ATMOSFERA E AMPLIFICATORI EMOZIONALI

In campo droni, una novità è rappresentata Skyward Experimental Rocketry, il cui obbiettivo è progettare e realizzare razzi sperimentali per lo studio dell’atmosfera. I missili sono interamente realizzati dagli studenti delle diverse facoltà di ingegneria del Politecnico. Il programma di Skyward si propone di lanciare un missile a 50 km, per poter raggiungere questo obbiettivo l’associazione ha creato un programma di lavoro suddiviso in più missioni chiamato “Programma Rocksanne”.

Tecnologia ma anche emozioni. È questa l’essenza di Horgonic, l’amplificatore emozionale della Consevo Nertwork srl, società che sviluppa applicazioni per piccole e medie imprese. Un oggetto di design che si realizza dopo un percorso personale dell’artigiano e fonde la storia della tecnologia analogica con quella digitale. Per costruirlo il maker Fabio Romoli non ha utilizzato silicio, circuiti integrati o transistor ma valvole e vecchie resistenze. Tutti oggetti legati alla sua infanzia. Materiali di un’altra epoca che, però, ben si fondono con la tecnologia di oggi.

STAZIONI DI RICARICA PUBBLICA PER SMARTPHONE E AUTOSTRADE DIGITALI SUBACQUEE

Gli smartphone sono un pilastro della società moderna, ma la loro autonomia è spesso insufficiente. A risolvere il problema ci hanno pensato Niccolò Gallarati, Davide Viganò che con la loro start-up GaraGeeks hanno inventato il Public Wireless Smartphone Charger stazione di ricarica pubblica consente agli utenti di caricare il proprio telefono in luoghi pubblici come piazze, parchi o spiagge: 10 minuti di ricarica equivalgono a un’ora di standby. La ricarica wireless consente di ricaricare il telefono senza cavi, inoltre è impermeabile e resistente ad atti di vandalismo. Un prodotto connesso ad Internet per la smart city poiché integra monitoraggio remoto, fatturazione digitale con app e sensori di qualità dell’aria per analisi accurate dell’ambiente.

Estendere internet anche sott’acqua. È questa la grande sfida del progetto Sunrise che si pone come obiettivo costruire autostrade digitali subacquee che consentiranno il trasferimento di dati da sensori, robot, AUV e veicoli di nuova generazione in grado di eseguire compiti pericolosi per gli esseri umani. Le applicazioni sono vastissime e includono il monitoraggio ambientale, lo sminamento, la sorveglianza e la protezione dei siti archeologici sommersi, la ricerca di nuovi giacimenti petroliferi.

STAMPANTI 3D PER SMARTPHONE E PROGETTI CHE UNISCONO TECH E ARCHEOLOGIA

Altro grande protagonista di questa terza edizione della Maker Faire è OLO, la prima stampante 3D per smartphone vincitrice del premio “Editor’s Choice” alla Maker Faire di New York, e progettata da Filippo Moroni e Pietro Gabriele, fondatori della digital factory romana Solido3D.

Le più avanzate tecnologie di stampa in tre dimensioni si mettono al servizio anche dell’archeologia. A conclusione di una tre giorni pregna di innovazione e creatività, è stato presentato un progetto sperimentale firmato dall’associazione “Incontro di civilità” presieduta da Francesco Rutelli che, in collaborazione con il prof. Paolo Matthiae, archeologo di fama mondiale per aver portato alla luce Ebla, con Emmanuele Emanuele, presidente della fondazione Terzo Pilastro e Maker Faire Rome, vuole ricostruire Palmira, la città deturpata dalla follia dell’Isis, sfruttando le potenzialità delle stampanti 3D. Già a dicembre, infatti, Roma ospiterà le riproduzioni di alcuni dei bassorilievi distrutti dallo Stato Islamico a Palmira e Ninive, realizzati proprio con la stampante presentata alla Maker Faire dal maker Massimo Moretti.

(Foto: Makerfairerome.eu)



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