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Khaled al-Assad ricordato da Federico Fazzuoli

“Quando l’ho incontrato e gli ho proposto di salire su un cammello per entrare a Palmira come facevano le carovane all’epoca romana, ha accettato subito. Si vedeva che era contento di poter raccontare la sua Palmira. Guardava le colonne e il teatro romano con calma, con attenzione; toccava i fregi del tempio di Baal con delicatezza, proprio come fa un padre con la propria figlia. Si capiva che a Palmira aveva dedicato tutta la sua vita ed oggi capiamo quanto l’abbia amata”. Così Federico Fazzuoli, giornalista e volto tv, ricorda i momenti vissuti con Khaled al-Assad.

Khaled al-Assad era uno dei più noti archeologi del Medio Oriente. Aveva dedicato circa cinquant’anni della propria vita a difendere e recuperare il patrimonio storico della Siria. È conosciuto come uno dei promotori della campagna che ha portato la città siriana di Palmira ad essere riconosciuta dall’Unesco come Patrimonio dell’Umanità. Lo scorso agosto, quando aveva 82 anni, lo Stato Islamico ne ha reso nota l’uccisione. Il suo cadavere è stato esposto nella piazza principale di Palmira.

IL DOCUMENTARIO

La vita di al-Assad e la sua passione per la Siria sono oggetto di “Palmira, la meraviglia del deserto – Viaggio nei siti dell’Unesco”, un documentario inedito di Federico Fazzuoli ed Elisa Greco che sarà trasmesso su Rai 5 domenica 25 ottobre alle ore 21,15. “Palmira” significa “meraviglia” e per gli studiosi non è un caso: nella città ci sono resti archeologici di uno dei teatri romani meglio conservati, centinaia di colonne e oltre 100 tombe a torre. Negli anni ’60 la zona è stata interessata da lavori di recupero e restauro, durati fino al 2000. “E’ un omaggio a Khaled al-Asaad e un viaggio tra le suggestive immagini della città di Palmira e dei suoi monumenti, guidati da chi ne ha studiato ogni singola pietra”, ha commentato Elisa Greco.

LA STORIA

L’archeologo ha raccontato alle telecamere della Rai anche la storia di Zenobia, moglie di Odenato, prima e unica regina di Palmira. Secondo alcuni studi, nel 271 dopo Cristo la donna si rivolse a Aureliano, imperatore romano, dicendogli: “Preferiamo morire piuttosto che arrenderci… Palmira è simbolo del dialogo e quindi della pace”. Il documentario narra gli aspetti storici e culturali di Palmira, luogo di ristoro per le carovane in viaggio sulla Via della seta. Il momento di maggior splendore della città è stato raggiunto durante l’occupazione romana.

CONTRABBANDO D’ARTE

Insieme a Roma, Antiochia e Alessandria, Palmira era “uno dei luoghi più importanti dell’impero per bellezza e notorietà”, ha spiegato Al-Assad. Oggi, Palmira è devastata da saccheggi e bombardamenti condotti dallo Stato islamico. Secondo alcune stime, il contrabbando dell’arte bizantina muove circa tre miliardi di dollari l’anno. Un’inchiesta della Bbc ha svelato che i compratori del materiale trafugato sono principalmente collezionisti d’arte in Europa e Stati Uniti, che ne commissionano il furto all’Isis.

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