Berlusconi, ormai distratto dall’affare Mondadori/Rizzoli, non ha chiari i confini geopolitici italiani. Vuole candidare a sindaco di Napoli la bella deputata del centrodestra Mara Carfagna. La definisce la sua candidata. Nessuno mette in dubbio le capacità di immagine, dialettiche e tante altre ancora della signora, ma c’è un dettaglio, la signora Carfagna non è di Napoli. E’ vero che Salerno è distante dalla città del Vesuvio appena cinquanta chilometri, ma non è Napoli. Da aggiungere, il presidente della Regione De Luca è anche lui di Salerno, il troppo storpia. Peccato che in tanti anni Berlusconi non sia mai riuscito a preparare un candidato napoletano per la massima carica cittadina. Suona offensivo che una signora di partito, estranea alla realtà partenopea, sì di grande fascino, venga preferita a tantissimi intellettuali, professionisti, imprenditori, esponenti politici locali. Presidente, mi consenta.
Berlusconi ha dichiarato che oggi servono sindaci manager. Bene, bravissimo……Sommessamente voglio ricordare al presidente del Milan che la sua proposta arriva con appena quarant’anni di ritardo, avendo i democratici cristiani di Napoli già nel 1975 candidato un sindaco manager, una persona rispettata, seria, per bene, un professionista molto quotato insomma: l’ing. Bruno Milanesi. Questi durante la campagna elettorale fece addirittura stampare dei manifesti con su scritto: “vota Milanesi, sindaco manager”. Le cose andarono male. Vinsero i comunisti, che portarono a Palazzo San Giacomo il vecchio compagno Maurizio Valenzi, apprezzato politico e noto artista.
E poi caro presidente, di questi tempi usi poco il termine manager, porta male. Con tutto quello che hanno combinato in Germania alla Volkswagen, in Italia all’Alitalia, in Francia all’ Air France, di certo non è di buon augurio.
Ci risiamo. Renzi a Treviso ha annunciato l’ennesima buona novella: agli industriali ha garantito un notevole sconto per chi investe. Dopo gli 80 Euro, che ancora non si sa come sono stati inseriti in bilancio, dopo il bonus bebè, dopo i 40 al mese agli insegnanti prescelti, e dopo aver annunciato i tagli delle tasse sulla casa la filastrocca continua. Sembra che si stia ritornando silenziosamente a quel tipo di società definito feudale. Il monarca elargiva e i sudditi più fortunati gioivano. L’Italia ha ancora un parlamento, un governo, una giustizia, dei partiti, dei sindacati che discutono di politica economica, politica fiscale, politica finanziaria? Qual è la politica economica-fiscale del governo italiano che consente a Renzi di fare queste promesse elettorali in ogni dove? Con quali risorse vengono coperte le uscite, se non sono certe le entrate? Gli annunci di Renzi vanno bene per chi è abituato al tanto peggio tanto meglio, ma deprime i tanti italiani seri e consapevoli, presi in giro un giorno sì e l’altro pure dal cantastorie fiorentino.