Corrado Passera a Piazzapulita, da Formigli, qualche sera fa ha ribadito di sentirsi altro di fronte all’attuale PD e a Renzi, confermando implicitamente di essere pronto a guidare uno schieramento alternativo, notizia del resto conosciuta sin dal giugno 2014 quando presentò il suo movimento Italia Unica. E’ comunque confortante sapere che si può guardare a un movimento politico di opposizione alla sinistra e a Renzi, e che il treno politico del Paese non viaggi verso il pensiero unico. Il clima ammorbante e mefitico che si sta respirando nelle aule parlamentari, peggio che ai tempi di Scilipoti e dei “responsabili” inventati da Berlusconi, spinge ad impegnarsi per la fine degli inconcludenti, logori e obliqui soggetti politici in campo, e a lavorare perché aria fresca e nuova torni ad alimentare la politica, la buona politica. Il processo di costruzione di un partito di centro cattolico-liberale sembra essere, quindi, il punto di approdo dell’agenda dei lavori. C’è fiducia per avviare la costruzione di un’alleanza nella quale possono e vogliono riconoscersi coloro che si ispirano a valori liberali e popolari. Una coalizione che produca una proposta politica finalizzata a conquistare il consenso degli italiani, per una governabilità coerente con le domande urgenti dei cittadini. Sperano in tanti che il progetto dell’ex ministro del governo Monti, ma non solo, sposato anche da altre espressioni non di sinistra sia funzionale alla nascita di una vera e concreta alternativa alla sinistra e all’attuale governo. Passera di certo può iscriversi nella tradizione dei riformatori cattolico-liberali, che tanto bene ha fatto all’Italia, e che ancora tanto può dare per un nuovo cominciamento della democrazia repubblicana, in un tempo di crisi non soltanto economico, ma anche etico, culturale e politico. L’ex ministro ha aspramente criticato il Jobs Act, la legge di stabilità ultima, la “buona scuola”. Provvedimenti più obbligati, che fattore di reale crescita, dimostrando nella pratica che Renzi è solo un bravo venditore di fumo. La privatizzazione di Poste Italiane, la vera cassaforte dello Stato che esiste grazie ai risparmi degli italiani è stato l’ennesimo capolavoro del governo, non a caso Cassa depositi e prestiti raccoglie molto del denaro che i risparmiatori conservano presso Poste Italiane, e che viene utilizzato per realizzare opere pubbliche. Una volta in Borsa PI si potrà ancora impiegare il denaro di Cassa depositi e prestiti per le opere pubbliche? Vedremo. L’ex ad di Banca Intesa, se vuole, abbandonando la teoria dell’uomo solo al comando, sa da dove partire per aiutare concretamente a unire liberali, cattolici, riformatori e a rimettere il Paese in corsa verso lo sviluppo, la crescita, il benessere, facendo decollare finalmente il nuovo sistema Italia, non con le chiacchiere e le sceneggiate, ma nel concreto, avvalendosi di veri partiti fatti da una competente e capace classe dirigente.
Passera per un nuovo centro contro il pensiero unico di Renzi
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