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Pensioni, tanti strepitii per nulla?

Insieme con il disegno di legge di stabilità si è riaperto il tormentone delle pensioni.

Settima salvaguardia per gli esodati, proroga della c.d. opzione donna, misure di part time per gli anziani e grandi lamenti per il rinvio della flessibilità in uscita. E tutti accettano come verità rivelata che si debba cambiare la riforma del 2011 (Monti-Fornero).

E’ bene ricordare – lo ripetiamo – che il nuovo requisito contributivo ha incluso, abolendoli, i 12 mesi (18 per gli autonomi e per gli iscritti alla gestione separata) della c.d. finestra mobile e confermato l’adeguamento periodico all’attesa di vita, come previsto in ambedue i casi dalla legge n.122 del 2010, la cui paternità appartiene al  precedente governo di centro-destra.

Ben poco di nuovo sotto il sole, allora; eccezion fatta per la soppressione del marchingegno delle quote (età + anzianità) che rimangono solo per le fattispecie previste di lavori usuranti.

(ECCO LE ALTRE PUNTURE DI SPILLO SU CARNE, CANCRO, SANITA’ E REGIONI)

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