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Perché Quagliariello lascia NCD di Alfano

Venti di scissione soffiano all’interno di NCD, Gaetano Quagliariello stanco e avvilito, per i magri risultati fin qui conseguiti dal partito sul piano politico e istituzionale, ha dato correttamente una sorta di preavviso/scissione ad Alfano e compagni.

Si racconta che a seguirlo saranno in diversi, tanto da poter formare a Palazzo Madama un gruppo autonomo, preludio alla nascita di una nuova formazione politica in opposizione a Renzi e alla sinistra.

Alfano da vero tifoso del suo NCD, schierato a sinistra, non ha gradito la mossa di Quagliariello e stizzito ha reagito affermando che lui non trattiene nessuno. Giusto. Non sa che tantissimi italiani molto volentieri non tratterrebbero né lui né Renzi.

La decisione dell’ex coordinatore non arriva come fulmine a ciel sereno, era nell’aria. Infatti, già il giorno del voto finale sulla riforma del Senato aveva svolto il suo intervento sulla base di diversi distinguo. Si era capito che qualcosa stava per accadere. Una scelta forse necessaria, perché non si può far durare l’emergenza una eternità. O si torna ai ruoli naturali di maggioranza e di opposizione, dopo aver portato a termine il disegno politico, oppure l’alleanza diventa organica.

Per Quagliariello, che non si sente di sinistra e non è mai stato di sinistra, l’opposizione è la naturale conseguenza, una volta approvata in aula la riforma della Camera Alta. La coerenza vale ancora per qualcuno,  incomincia a farsi strada la chiarezza. Non servono i se, i ma, i però. Il dato è uno solo: NCD è un partito di destra e il PD di sinistra.

Continuare con l’ibrido connubio non si guadagna la stima degli elettori. Anzi! I boatos danno per imminente la nascita di un nuovo partito di centro con Quagliariello, Cesa, Passera, Tosi e forse con altri ancora, addirittura si parla anche di qualche sorpresa. C’è ottimismo e voglia di politica.

La prospettiva è il ragionare in termini di partiti pluralisti e non più di “uomini della provvidenza” o di “uomini soli al comando”. Speriamo che il tentativo abbia successo, sarebbe un bel passo avanti verso la riscoperta della democrazia rappresentativa e partecipata.

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