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Unioni gay, tutte le manovre di Alfano e dei cattolici Pd

Scalfarotto scalpita, ma il potere frenante di Alfano, almeno per il momento, è più forte. Il ddl sulle unioni civili, se va bene, è difficile che arrivi alla Camera prima del prossimo anno, e se nella maggioranza c’è chi vorrebbe un’approvazione entro il 2015, un’altra fronte profetizza il via libera non prima addirittura della primavera. In vista delle amministrative, Renzi si può permettere di aprire un fronte così delicato con Ncd? Al Senato però si tenta una mediazione, soprattutto sulla step child adoption, che, anche secondo l’ala cattolica del Pd, aprirebbe all’utero in affitto.

SCALFAROTTO CHIEDE A RENZI DI ACCELERARE, ALFANO PENSA ALLA PIAZZA

Ivan Scalfarotto chiede a Renzi di velocizzare i tempi. Il sottosegretario alle Riforme afferma che “siamo già molto in ritardo, quindi ogni momento sarà sempre troppo tardi. Come dice un proverbio: il miglior momento per piantare un albero era vent’anni fa. Il secondo miglior momento è oggi”. Ma è chiaro che fino a quando la Legge di Stabilità non avrà avuto il via libera a Montecitorio, Renzi vuole essere cauto. D’altronde lo stesso premier aveva parlato di un ddl di iniziativa governativa più di un anno fa, poi l’iniziativa è stata lasciata al Parlamento. Alfano, tra l’altro, questa volta potrebbe cavalcare un nuovo eventuale Family Day contro le unioni civilI, soprattutto se il comitato che organizzò la manifestazione a giugno scorso dovesse tenere fuori le frange più estremiste.

UN EMENDAMENTO ALLE ADOZIONI PER DISINNESCARE LA CIRINNÀ

Al Senato i cattolici del Pd intanto tentano una mediazione. Dunque alla legge 184 del 1983 sulle adozioni (Diritto del minore a una famiglia) verrebbe aggiunto un altro articolo, con un emendamento a firma Lepri, Fattorini, Del Barba, Scalia che fissa paletti ben precisi, nel tentativo di bypassare la stepchild adoption contenuta nella Cirinnà. Il testo afferma, tra l’altro, che “i minori possono essere affidati al partner di un’unione civile tra persone dello stesso sesso quando sono figli anche adottivi dell’altro partner e l’altro genitore è ignoto, deceduto ovvero decaduto dalla responsabilità genitoriale.L’affidamento è disposto, di norma, fino al compimento della maggiore età, salvo sussistenza o sopravvenienza di condizioni che possano recare pregiudizio al minore”.

I CATTOLICI DEL PD CONSIDERANO UNA “RESA” LA LIBERTÀ DI COSCIENZA

La settimana scorsa, anche alla Camera, era circolato un documento tra i cattolici e i moderati del Pd che affermava come occorra “prendere atto che la soluzione al momento delineata, quella della cd. stepchild adoption, non riesce a trovare un consenso largo e trasversale all’interno della maggioranza e neanche all’interno del partito democratico. L’ipotesi al mondo delineata per superare l’ostacolo, ovvero quella di lasciare libertà di coscienza ai singoli parlamentari al momento del voto, ci pare una resa alle difficoltà, e una abdicazione alle responsabilità della politica, che individuando una nuova soluzione percorribile per trovare una unità più larga potrebbe consentire di arrivare in tempi più rapidi all’approvazione definitiva della legge, e compattare anche il consenso dell’opinione pubblica”.

LA POSIZIONE DELL’ANCI, I TELESPETTATORI CATTOLICI TEMONO UNA CAMPAGNA DI STAMPA

E’ chiaro però che non si può aspettare troppo tempo, perché ai pronunciamenti dei tribunali si aggiungono le sentenze del Consiglio di Stato e della Cassazione, e ora il caos normativo rischia di fare solo danni. Per Antonio Satta, componente del direttivo dell’Anci “serve fare chiarezza. I sindaci non possono essere lasciati soli a decidere su un tema così delicato, paghiamo l’assenza di norme chiare. Per me il matrimonio è quello tra uomo e donna, ma ora bisogna capire che cosa fare per evitare che i sindaci siano presi tra due fuochi. Paghiamo l’inerzia del Parlamento”.  Intanto, l’associazione di telespettatori cattolici Aiart, fondata nel ’50, braccio operativo della CEI, denuncia una vera campagna di stampa. Per il presidente Luca Borgomeo “da un po’ di tempo assistiamo a un vero tiro al piccione sui giornali e in TV nei confronti di chi non è d’accordo con le nozze gay. Si vuole far passare un cambiamento della nostra cultura attraverso i mass media”.

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