Come si riprenderà Volkswagen dallo scandalo del software che “barava” sui test per le emissioni inquinanti e che ora interessa altre Case? Con le auto elettriche. Lo dicono gli esperti e lo dice anche Elon Musk di Tesla: il produttore tedesco supererà la sua debacle accelerando con la più grande determinazione di sempre sul percorso che porterà a fare dell’auto elettrica un veicolo di uso comune, un prodotto per il mercato mainstream.
LA CORSA ALL’ELETTRICO
Così facendo Volkswagen si troverebbe in pista a fianco di Apple, che sta già lavorando per mandare in produzione la sua auto elettrica forse già nel 2019, secondo indiscrezioni del Wall Street Journal.
Apple vuole prendere parte alla gara che si correrà a grande velocità nei prossimi anni e che vedrà in prima fila i colossi dell’auto Gm, Bmw, Mercedes, Jaguar, e naturalmente Tesla, il cui Ceo Elon Musk da tempo preannuncia l’arrivo delle auto elettriche sul mercato di massa.
Tutti questi grandi produttori hanno in programma di lanciare automobili sia di fascia alta che economiche nel periodo 2017-2020.
LA SCOMMESSA DI MUSK
Elon Musk ha sempre sostenuto che nei prossimi anni si formerà un ecosistema in cui milioni di auto elettriche vengono vendute da svariati produttori ogni anno in tutto il mondo. “Tra 20 anni, ma forse anche solo tra 12-15 anni, più della metà delle nuove auto prodotte saranno completamente elettriche”, ha ancora ribadito di recente. “E’ una scommessa sicura, io ci punterei il mio denaro”.
Ovviamente Musk pensa che le Tesla saranno le migliori e le più vendute ma pensa anche che il suo primato sia raggiungibile solo se il settore è dinamico e presenta più competitor: i consumatori mainstream vogliono poter scegliere e, dice Musk, per far uscire le auto elettriche dalla nicchia in cui sono relegate oggi, si deve creare un mercato grande con decine di modelli. Musk è talmente sicuro che le sue Tesla saranno superiori alle auto concorrenti che ha promesso che non farà causa a nessuno che utilizzi i brevetti Tesla, purché lo facciano in “buona fede”.
I PIANI DI VOLKSWAGEN
Naturalmente Volkwagen adesso sarebbe il competitor con la reputazione green più malconcia e, rispetto ad Apple, che pure è un outsider nel mondo dell’automotive, è anche dotato di molte meno risorse: la Mela ha una cassaforte piena di 200 miliardi di dollari, mentre Volkswagen, nel mezzo di uno scandalo costato già i vertici e presto probabilmente anche multe miliardarie, ha risorse più ristrette.
Tuttavia, puntare sulle auto elettriche in modo deciso aiuterà Volkswagen a riprendersi dalla crisi in cui è scivolata, afferma Venkat Viswanathan, professore di ingegneria alla Carnegie Mellon sentito da Quartz.
Prima dello scandalo della “truffa sulle emissioni”, Volkswagen stava già lavorando alla cosiddetta “electric convergence”: l’ormai ex Ceo Martin Winterkorn aveva dichiarato che nel 2018 l’azienda avrebbe messo sul mercato un’auto elettrica economica. L’azienda di Wolfsburg sta anche lavorando a una “super-batteria” per le sue elettriche economiche che permetterà di percorrere 300 km con una sola ricarica. Senza dimenticare che Audi e Porsche, parte del gruppo VW, possono far concorrenza a Tesla sui modelli di lusso.
Ma per risollevarsi dalla debacle attuale, gli sforzi di Volkswagen sull’elettrico dovrebbero intensificarsi, sostiene John Paul MacDuffie, professore della Wharton School alla University of Pennsylvania. La casa tedesca potrebbe ridurre ulteriormente il prezzo dei modelli elettrici, finanziando questi tagli di prezzo con i profitti che ricava dalle auto a benzina.
Le tesi di questi professori trovano conferma in quanto scrive la testata Green Car Reports: Volkswagen potrebbe sostituire le sue auto diesel con Golf elettriche e anche investire qualche miliardo di dollari per diffondere le colonnine di ricarica negli Usa, aiutando così il mercato a decollare.
APPLE CAR INSIEME A BMW?
Per motivazioni diverse, “Volkswagen e Apple sono i player più aggressivi che potrebbero spingere l’intera industria, anche Tesla, a fare meglio e in fretta. Una virata decisa verso l’elettrico sembra la scelta più logica per VW”, scrive Quartz.
Secondo il Wall Street Journal, la Apple Car “sarà pronta” nel 2019; il progetto, su cui la Mela è ora “seriamente impegnata” dopo un anno di studi di fattibilità, ha il nome in codice Titan e coinvolge circa 600 persone tra ingegneri, ricercatori e sviluppatori (ma l’azienda è pronta a triplicare il numero degli addetti). Per questo progetto sono già stati assunti personaggi di alto profilo, come Doug Betts, ex responsabile qualità di Fiat-Chrysler, e Paul Furgale, ricercatore da anni impegnato in progettazione di veicoli autonomi (anche se la Apple Car non sarà per ora una macchina completamente driverless).
L’impresa per Apple non sarà facile, perché un conto è disegnare un’auto, un altro conto è produrla e superare i test di sicurezza e regolatori, tanto più per un’azienda che non ha alcuna esperienza nel settore. Del resto Apple parla nel suo piano di 2019 come “ship date”: la data in cui il veicolo esce dai laboratori ed è teoricamente pronto, ma non è detto che vada in produzione o tanto meno sia messo in vendita. Tuttavia è chiaro che Apple vuole diventare un attore di peso anche nel settore automotive. Gene Munster, equity analyst di Piper Jaffray, ha scritto in una nota di ricerca a inizio settembre che le chance che Apple costruisca e venda davvero la sua macchina sono tra il 50% e il 60%.
Le aspettative già sono altissime: sebbene il WSJ noti che non è chiaro se Cupertino abbia già un partner per la manifattura, i rumors si susseguono da quando Tim Cook ha visitato lo stabilimento Bmw di Lipsia a fine luglio e Forbes scrive adesso che un’eventuale alleanza Apple-Bmw sarebbe davvero vincente, dando una fondamentale spinta alle vendite di auto elettriche del produttore d’auto tedesco e legando Apple a un’azienda con una grande esperienza. Volkswagen potrebbe avere del filo da torcere in questo caso, ma, se dobbiamo seguire quello che dicono gli analisti, dopo il “diesel-gate”, non ha nemmeno tanta scelta.
TESLA AFFINA LE ARMI (IN EUROPA)
A proposito di concorrenza e del dinamico ecosistema prefigurato da Elon Musk, l’auto cento per cento elettrica di Tesla, la Model S, ha all’incirca le dimensioni proprio di una Bmw, la Serie 7, si legge su AutoExpress. E la casa di Elon Musk ha messo il turbo alla sua produzione destinata al mercato europeo aprendo il primo stabilimento produttivo nel nostro continente, a Tilburg, in Olanda. Si tratta di una struttura dove le Model S vendute in Europa verranno assemblate e testate; questo permetterà di abbattere i tempi di attesa per i nuovi ordini perché Tesla nella nuova fabbrica olandese riuscirà a mettere insieme fino a 450 auto a settimana (ma con la capacità di sfornarne mille) e non è escluso che Musk apra nuovi stabilimenti di produzione europei, scrive il Financial Times.
Tesla lavora così verso il suo ambizioso obiettivo di produrre mezzo milioni di auto a livello mondiale entro il 2020, aiutandosi con le vendite in Europa, e intanto si prepara a fendere i colpi di una concorrenza che si rafforza proprio nel nostro continente con i modelli elettrici di Bmw, Audi, Porsche e Volkswagen: anche Musk è convinto che la casa tedesca diventerà uno dei maggiori player dell’auto elettrica, perché il “percorso verso la redenzione” del gruppo di Wolfsburg coinciderà con una “corsa decisa” verso la mobilità elettrica.