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Boeri, un altro marziano a Roma?

Per chi ha la memoria corta, ricordiamo che Tito Boeri è stato messo a capo dell’INPS da Renzi. Costui, per fare questa nomina, ha dovuto cacciare da quel posto (ma, in realtà, era Commissario dell’INPS, non Presidente) un esponente di lungo corso della politica italica. Il plurimedagliato Tiziano TREU, che era così subentrato al pluri-sediato (o pluriseduto) Mastrapasqua. Costui – per troppo pretendere – aveva rotto le scatole a Qualcuno più ammanicato di lui.

Renzi, dunque, non ha scelto come Presidente INPS un esperto pensionistico (es. Cazzola) ma un professorino della Bocconi, tutto teoria e poca pratica.

Teoria, espressa – per anni – sul sito Lavoce.info, senza molto seguito. Poca pratica, perché non risulta ai più che il B. abbia avuto, nella sua vita professionale, incarichi dirigenziali “pesanti e pluriennali”, tali da giustificare la scelta di R.

Ci permettiamo di ricordare che, ad esempio, per assumere incarichi dirigenziali complessi nella P.A. bisogna possedere un curriculum non solo cartaceo ma anche, e soprattutto, di TIPO GESTIONALE, in grosse strutture.
Tale non sembra sia la storia dirigenziale di B.

ncora una volta, come avvenuto per la Fornero, si è scelto un teorico al posto di un dirigente “fatto e sputato”.

La Fornero era una grande teorica delle pensioni e delle analisi previdenziali dei sistemi pensionistici, pubblici e privati. Risultato? Il caos pensionistico, con un numero infinito (ancor oggi ignoto) di esodati.

Per Boeri si può dire la stessa cosa. Ha scritto decine di “brillanti” articoli su come sistemare i conti dell’INPS: ma l’idea “base e sempiterna” era ed è una sola. Quella di sottrarre tanti denari alle “pensioni medie e medio-alte” per “sedare i bisogni dei poveri”.

Mai che, in tutti gli anni dal 2010 ad oggi, Boeri abbia ipotizzato di FARE CHIAREZZA SUI BILANCI dell’INPS separando l’ ASSISTENZA (non legata a contributi) dalla PREVIDENZA (legata a contributi).

MAI che B. abbia puntato a razionalizzare l’INPS dall’interno, potenziando la informatizzazione, dando un codice specifico alle infinite voci assistenziali, programmando un serio controllo delle pensioni di invalidità, favorendo l’informazione ai pensionati etc etc.
MAI. Ed invece, sempre di più, in tutti questi mesi, B. ha cercato di fare il marziano.

Ha cercato di rubare il mestiere a Poletti e financo a Renzi, dissentendo platealmente dai provvedimenti del governo in tema di pensioni (legge 109/2015; bozza della legge di stabilità….) e formulando, a destra ed a manca (TV e giornali) proposte INDECENTI, perchè non puntano alla riorganizzazione dell’INPS (compito primario) ma a ridistribuire denari dai pensionati “veri” a favore dei “poveri, degli incapienti e di chi ha pensioni basse, perché – nella vita- ha sempre versato pochi contributi, avendo denunce dei redditi “basse od inverosimili”.

Renzi ha tollerato per mesi le sceneggiate di Marino. Renzi ha tollerato per mesi le sceneggiate (non vogliamo querele!) di B.

Renzi per mesi ha finto che non esista una seria distonia tra il ruolo tecnico di B. ed il ruolo politico che B. cerca evidentemente di garantire a se stesso.

Renzi tace. Perché? Chi supporta ora Boeri, sempre più messo all’indice da soggetti diversi ? Vox populi… Ora è una voce di popolo, quella di chi chiede di lasciare in pace le pensioni ed i pensionati. Su 16,5 milioni di pensionati, B. fa scendere l’angoscia… Perché? Cui prodest?

Oltre a tutto, le proposte del B. cozzano con le direttive U.E., che invitano ad una vita attiva più lunga (se la salute assiste…) e sono distoniche rispetto alle previsioni sul welfare futuro, basato su anziani attivi…

Quanto durerà questa pantomima?

Noi, pensionati della CONFEDIR, della FEDERSPEV, della DIRSTAT.

Noi, pensionati di LEONIDA, siamo stanchi di questa manfrina.

Come Noi la pensano migliaia di altri pensionati: insegnanti, ministeriali, segretari comunali, vigili del fuoco, poliziotti e carabinieri, sanitari vari… Una folla, ora inquieta, domani agitata…


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