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Cardinali, le nuove manie dei populisti

‘’Cherchez la femme’’ Siamo sempre lì.

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Si fosse Matteo com’i’ sono e fui,
torrei le donne giovani e leggiadre:
le zoppe e vecchie lasserei altrui.

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Le  volgari battute sessiste di Corradino Mineo meritano commenti altrettanto sessisti, di cui ci scusiamo. Mineo, però, questa volta ha toppato, perché, in realtà, ha creato intorno al giovane caudillo un aura di invidia simpatetica. Gli italiani hanno intuito il nome della “bellissima signora’’ e si sono messi in lista per diventarne “succubi’’.

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La peste del populismo varca i cancelli del Vaticano. D’ora i poi un Cardinale “politicamente corretto’’ dovrà risiedere in appartamento composto solo da camera, cucina e bagno. Per disporre anche di un terrazzo occorrerà una speciale dispensa. Un vescovo avrà diritto soltanto ad un monolocale. E nei party saranno serviti solo the e biscotti. E qualche cappuccino, tanto per stare in argomento. Gli Ordinari militari dormiranno nelle tende da campo. Le tonache e i clergyman si potranno acquistare solo all’UPIM. Signore, perdona loro (i populisti) perché non sanno quello che fanno.

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Ci fu un tempo – non troppo lontano negli anni – in cui era sufficiente evocare la parola magica “federalismo’’ per ritenere di aver trovato la soluzione per tutti i problemi. I cosiddetti Governatori camminavano sulle acque impartendo a tutti lezioni di buona amministrazione. Oggi neppure la Lega ne parla più. E  i rappresentati delle Regioni diventeranno degli ‘’esodati’’ di lusso nel Senato delle Autonomie. Sic transit gloria mundi.

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