Nelle ore successive alla strage nella sala concerti Bataclan di Parigi, i giornali francesi hanno ricordato che il locale era un obiettivo terrorista. I proprietari sono ebrei e sono stati minacciati più volte. Qualche mese fa, dopo una celebrazione delle Forze di sicurezza israeliane, c’è stato un allarme bomba.
LA MUSICA E LA FILOSOFIA
Anche il gruppo musicale che suonava quella sera, gli Eagles of Death Metal (nella foto al Bataclan, poco prima dell’attacco), ha tutte le caratteristiche per essere considerato un bersaglio dei jihadisti. Nata nel 1998, Eagles of Death Metal è una banda rock di Palm Desert, California. Dal nome sembrerebbe che si tratti di un gruppo di heavy metal, ma non è così. Il genere musicale degli Eagles of Death Metal è il blues, che si ispira al rock degli anni ’70, con una forte dose di umore, irriverenza e critica sociale.
I due componenti principali della band, Jesse Hughes (43 anni) e Josh Homme (42 anni) sono conosciuti per le dichiarazioni su sesso, droghe, alcol e rock. I due sono sopravvissuti all’attacco. Josh Homme collabora anche con un altro gruppo: Queens Of The Stone Age.
IRRIVERENZA E “CARPE DIEM”
Nelle sue canzoni, la band richiama la vecchia filosofia del rock & roll, cioè il “carpe diem e la festa a oltranza”. Gli Eagles of Death Metal hanno solo tre dischi sul mercato. Al Bataclan promuovevano l’ultimo: “Zipper Down”. La copertina del disco (nella foto) mostra una donna che si tira giù la cerniera della giacca di pelle. I seni sono coperti dai volti dei due musicisti. In un’intervista a Rolling Stones, uno dei leader del gruppo, Jesse “Boots” Hughes, ha detto che l’album era una “risposta al terrorismo”. Con sarcasmo, ha aggiunto che le canzoni di questo disco “miglioravano i diritti umani e fanno sentire il mondo migliore”.
Nella sua irriverenza sono molto simili al settimanale satirico francese Charlie Hebdo, che questo gennaio è stato colpito all’interno della redazione situata a pochi passi dal Bataclan. In un comunicato, lo Stato Islamico rivendica il massacro al Bataclan perché “la sala era un obiettivo, lì si trovavano centinaia di idolatri di una festa perversa”.
L’ISLAM E LA MUSICA
Le considerazioni dell’Islam verso la musica dipendono, come tanti altri aspetti, dall’interpretazione che si fa delle scritture del Corano. Non ci sono condanne o divieti. La religione islamica ama ogni forma di bellezza e di arte. “Dio è bello e gradisce la bellezza”, si legge nella raccolta delle opere di Maometto di Sahih Muslim. Ma la morale ha la precedenza sulla bellezza.
Il Corano celebra la creatività, la perfezione e la simmetria, ma a condizione che elevi lo spirito e la fedeltà a dio. La musica che cerca la distrazione o il culto del corpo è un arte del peccato. Nonostante ciò, i jihadisti hanno lanciato un appello all’haram (divieto) della musica: “L’islam proibisce la musica perché distrae e il cuore e la devozione ad Allah”, si legge in un blog di estremisti islamici. Lo Stato Islamico aveva decretato l’anno scorso il divieto ad ascoltare musica e vestire pantaloni attillati, come se si trattasse della stessa cosa. “La musica e i divertimenti – si legge – sommergono l’uomo in piaceri fisici che gli impediscono di accedere ai veri benefici spirituali”.
IL RAPPER DI ISIS
Lo Stato Islamico però non è estraneo alla musica. Oltre ad usare canzoni e video nella campagna di comunicazione e propaganda, uno dei leader dell’organizzazione, Denis Cuspert, conosciuto come Desso Dog e dopo come Abu Talha al Almani, è stato un rapper famoso in Germania. Si è convertito all’Islam nel 2010 dopo un incidente ed è stato ucciso in un raid americano a Raqqa a ottobre, secondo il Pentagono (Qui il profilo di Formiche.net). Anche Omar Ismail Mostefai, uno dei kamikaze che si è fatto saltare in aria al Bataclan, aveva un passato da rapper.
IL ROCK IN SILENZIO
Dopo l’esibizione a Parigi, gli Eagles of Death Metal dovevano esibirsi a Tourcoing, Francia, a Bruxelles e in Spagna, tutto il tour europeo è stato cancellato. Una decisione condivisa dagli U2, che hanno annullato i due concerti previsti a Parigi. Anche gli Foo Fighters hanno sospeso le presentazioni. Le sale Bercy, Zenith o l’Olympia hanno annullato le rispettive programmazioni. Madonna, Sam Smith, Johnny Halliday, Peter Gabriel e diverse case discografiche hanno condannato la strage.
Come ricorda Enzo Mazza, Ceo di FIMI (Federazione industria musicale italiana) in un articolo pubblicato da Formiche.net, Isis attacca la musica e “il primo a ricordarcelo è stato Bono Vox venerdì sera a Parigi: “Se ci pensate, la maggior parte delle vittime di ieri sera erano fan della musica. Questo è il primo attacco diretto alla musica che abbiamo avuto in questa cosiddetta Guerra al Terrore. Ed è molto sconvolgente'”.
Manuwino, un blog parigino di fotografia musicale, ha postato su Facebook (libere dai diritti) le immagini del concerto dei Eagles of Death Metal, poco prima dell’attacco. Alla fine del post il messaggio: “Peace, Love & Death Metal”.
Qui le foto