Silvio Berlusconi ha comunicato che sarà presente alla manifestazione della Lega a Bologna.
In Forza Italia si dichiara che questa è la volontà degli elettori e che manifestazioni insieme si fanno da 15 anni. A mio avviso, far finta che questa manifestazioni sia una delle tante, significa non aver capito, o far finta di non capire, le intenzioni di Matteo Salvini. Senza contare che la Lega di oggi non è la Lega di qualche anno fa.
Berlusconi dimostra di aver coraggio e per questo va rispettato. Il Cavaliere si prende il rischio di andare ad una manifestazione non sua, da un pubblico che non lo ama particolarmente (anche se si stanno organizzando parecchi pullman per portare i suoi sostenitori a Bologna), esponendosi in prima persona.
Non so come sarà organizzata la sua presenza ma è chiaro che Berlusconi dovrà ricorrere a tutte le sue capacità di affabulatore per non essere travolto da Salvini. Spero che eviti, per il suo partito, di presentarsi sul palco insieme o sarà a tutti visibile “il vecchio” e il “nuovo”. Non intendo solo il fattore anagrafico (che è però presente, Berlusconi ha quasi il doppio degli anni di Salvini) ma anche il ruolo nell’attuale politica italiana.
Berlusconi è sempre stato colui che “agiva”, che con le sue dichiarazioni e battute dettava i temi delle politica e dei media, gli avversari si ritrovavano sempre a rincorrerlo. Ora, invece, Berlusconi è colui che “reagisce” alle dichiarazioni degli altri, che partecipa alle manifestazioni degli altri. Il Presidente dovrà riuscire a rilegare Salvini a un comprimario. Se non riuscirà nell´intento o anche se solo permetterà al leghista di porsi allo stesso livello, sarà Salvini ad uscirne vincitore.
Non è un caso che molti esponenti di Forza Italia come Romani, Brunetta ma anche Toti sia siano dimostrati inizialmente renitenti su tale scelta, cambiando poi purtroppo parere costretti a salvare il salvabile.
Cosa è rimasto di quel partito Forza Italia, popolare e liberale, ancorato al PPE e rispondente ai valori cristiani (che non significa ecclesiastici)? Questa nuova “Forza Salvini” non ha nulla di tutto questo.
Proprio ora che in Italia abbiamo un PD riformista e legato al PSE, e non più comunista, sarebbe il caso di formare davvero il grande partito popolare italiano (o repubblicano), invece assistiamo all´ammutinamento di tutti questi valori a discapito di una destra estrema.
Suicida anche la volontà di affidarsi sia Roma che a Milano a “non politici”, a “imprenditori” lanciando dunque il messaggio che da una parte i politici (quindi anche i componenti del proprio partito) sono incapaci e dall´altro che puoi fare politica solo se hai una montagna di soldi. Se è questo il modo in cui si vuole riavvicinare i delusi alla politica mi sembra che vi è ancora molta strada da fare.