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Ecco il programma del viaggio africano di Papa Francesco

RODNEY WILLIAMS PAPA FRANCESCO JORGE MARIA BERGOGLIO

Sarà un viaggio blindato quello che il Papa inizia oggi in Africa, tra enormi misure di sicurezza e l’ultima tappa – la Repubblica Centrafricana – ancora non certa al cento per cento. Il cardinale Pietro Parolin, segretario di stato, diceva sabato a Rainews24 che le ultime notizie erano rassicuranti, ma che comunque si deciderà all’ultimo.

PRIMA TAPPA, IL KENYA

Prima di arrivare a Bangui, però, Francesco visiterà il Kenya, dove arriverà questo pomeriggio alle 17 locali (le 15 italiane). Dopo la visita di cortesia al Presidente della Repubblica, incontrerà le autorità locali e il Corpo diplomatico. Il giorno successivo, giovedì, avrà luogo nel Salone della nunziatura apostolica di Nairobi l’atteso incontro interreligioso ed ecumenico, seguito dalla messa celebrata nel Campus dell’Università della capitale. Nel pomeriggio, nel campo sportivo della St. Mary School, Francesco parlerà al Clero, ai religiosi e ai seminaristi kenioti. A seguire, alle 15.30 italiane, la visita all’U.N.O.N., l’ufficio delle Nazioni Unite di Nairobi, uno dei quattro maggiori centri operativi dell’ONU nel mondo.

LA VISITA AL QUARTIERE POVERO DI NAIROBI

Venerdì, di primo mattino, il Papa visiterà il quartiere povero di Kangemi, sempre nella capitale, mentre alle 10.00 saluterà i giovani convenuti allo stadio Kasarani. Quindi l’incontro con i vescovi, sempre allo stadio. Sarà questo l’ultimo appuntamento in Kenya, visto che alle 15.30 locali l’aereo decollerà alla volta di Entebbe, in Uganda, per quella che è la seconda meta del viaggio apostolico. Un’ora di volo scarsa, data la vicinanza tra i due paesi.

LA MESSA PER I MARTIRI UGANDESI

Immediatamente, il Papa si recherà in visita di cortesia al Capo dello stato, quindi incontrerà le autorità e il corpo diplomatico nella Sala delle conferenze della State House. In serata, la visita a Munyonyo con il saluto ai catechisti e agli insegnanti. Sabato mattina, Francesco visiterà il santuario anglicano e cattolico dei martiri di Namugongo, quindi celebrerà – nello stesso luogo – la messa per tutti i martiri ugandesi. Nel pomeriggio, l’incontro con i giovani e la visita alla Casa della carità di Nalukolongo. In serata, Bergolio parlerà ai vescovi dell’Uganda (in Arcivescovado), ai sacerdoti, religiosi, religiose e seminaristi in cattedrale.

L’APERTURA DELLA PORTA SANTA A BANGUI

Domenica, alle 9 locali (le 7 italiane) la partenza per Bangui, capitale della Repubblica Centrafricana. In mattinata ci sarà l’incontro con il Presidente dello Stato di Transizione, quindi con “la classe dirigente e il corpo diplomatico”. Alle 12.15 Francesco visiterà il campo profughi. Fitto il programma del pomeriggio: prima l’incontro con le comunità evangeliche, quindi la messa con sacerdoti, religiosi, religiose, catechisti e giovani nella cattedrale metropolitana. Sarà qui il Papa aprirà simbolicamente la Porta Santa del Giubileo della misericordia che ufficialmente prenderà il via l’8 dicembre a Roma. Al termine della celebrazione, Bergoglio contesserà alcuni giovani e darà l’avvio alla Veglia di preghiera sulla spianata davanti alla chiesa.

L’INCONTRO CON LA COMUNITA’ MUSULMANA IN MOSCHEA

Lunedì 30 novembre, incontro con la comunità musulmana nella moschea centrale di Koudoukou (ore 8.15 locali), quindi la messa nello stadio del complesso sportivo Barhélémy Boganda. Ultimo atto prima della partenza alla volta di Roma, dove il Pontefice atterrerà alle 18.45.

ALLARMI ALTISSIMI PER LA SICUREZZA

Gli allarmi, come si diceva, sono alti. Scriveva ieri il Corriere della Sera di un “allarme specifico” giunto “domenica dai servizi segreti francesi che suggerisce a Bergoglio di non partire per il Centrafrica”. Secondo la ricostruzione del quotidiano diretto da Luciano Fontana, “il non aver voluto annullare il viaggio da Nairobi a Bangui viene letto dai jihadisti come una sfida” e proprio per questo la visita comporterebbe “un alto rischio sicurezza, con il pericolo non irrilevante che possa verificarsi un attentato durante le celebrazioni”.

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