Nei vecchi film in bianco e nero del secolo scorso l’avvio di un rapporto sessuale veniva spiegato con una dissolvenza. Anche nel nuovo affaire di Vincenzo De Luca ad un certo punto ne compare una (che a me sembra determinante). Che fine ha fatto il riconoscimento di un nuovo e più prestigioso incarico al manager sanitario Guglielmo Manna, in cambio del quale sarebbe stata promessa una sentenza favorevole dalla moglie, il giudice Anna Scognamiglio, relatrice del verdetto sull’applicazione o meno della legge Severino a De Luca? Come al solito, viene anticipata la presenza di intercettazioni e sono indicate intermediazioni e complicità. Vedremo. Ma è credibile che in operazioni tanto gravi e delicate la regola sia quella del “fare a fidarsi’’?
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Comunque stiano le cose, Vincenzo De Luca è un combattente, che non si arrende alla spietata macchina mediatico-giudiziaria che sta imperversando in Italia. Purtroppo il sistema finirà per schiantarlo. Ma almeno avrà provato a resistere. E a trattare a pesci in faccia i suoi nemici.
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C’era un disegno politico dietro Tangentopoli? Qualcuno sostiene di sì basandosi su circostanze e dati di fatto inconfutabili: mentre alcune forze politiche vennero smantellate, altre furono sostanzialmente risparmiate, come se si volesse consegnare nello loro mani il destino del Paese. Quel progetto non riuscì perché, improvvisamente, con la sua ‘’discesa in campo’’, Silvio Berlusconi lo mandò in aria. Forse è per questo motivo che in certi ambienti non gliela hanno mai perdonata. Spesso vien fatto di pensare che, oggi, la solita ‘’Spectre’’ stia tirando la volata al M5S e alla legge della sharia. E’ fantapolitica, la nostra? Speriamo.
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Per fortuna nostra, i “grillini’’ non vogliono correre il rischio di dover governare. Si prenda in caso di Roma. Gli osservatori sostengono che il M5S sarebbe ad un passo dalla conquista del Comune. Ma loro candideranno uno o una Carneade al solo scopo di perdere.
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‘’Quant’è bella opposizione che si fugge tuttavia…’’.
