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Banca Etruria e Banca Marche, ecco le stilettate di Mattarella a Bruxelles

“Dopo avere responsabilmente approvato mediazioni e compromessi per giungere a soluzioni condivise, abbiamo il dovere di chiedere – come ha fatto il Governo – che siano integralmente onorati gli impegni previsti in materia di Unione bancaria. Rassegnarsi a una Unione bancaria lacunosa e vulnerabile – come hanno evidenziato, del resto, anche la Commissione europea e la Banca Centrale europea – esporrebbe l’intera Europa a rischi di carattere sistemico”. E’ la stilettata lanciata ieri dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in riferimento alla risoluzione delle 4 banche dissestate (Banca Etruria, Banca Marche, Cari Ferrara e Cari Chieti) decisa dal governo dopo che la Commissione europea, senza alcun atto formale, aveva bloccato l’intervento del Fondo interbancario di tutela dei depositi bancari (Fitd) nel capitale degli istituti interessati.

(LO SPECIALE DI FORMICHE.NET SULLA RISOLUZIONE DELLE 4 BANCHE: FATTI, COMMENTI E ANALISI)

IL DISCORSO E GLI AUGURI

Il capo dello Stato Sergio Mattarella ha colto l’occasione della tradizionale cerimonia per lo scambio degli auguri di fine anno che si è svolta ieri al Palazzo del Quirinale per analizzare la situazione del Paese con un messaggio fiducioso di fondo: “Aver cura della Repubblica per costruire il futuro” e un giudizio articolato sulle questioni bancarie di queste settimane per le quali ha sentito il dovere di rassicurare i piccoli risparmiatori italiani.
Alla cerimonia, nel Salone dei Corazzieri, hanno preso parte il Presidente emerito della Repubblica, Giorgio Napolitano, il Presidente del Senato della Repubblica, Pietro Grasso, la Presidente della Camera dei Deputati, Laura Boldrini, il Presidente del Consiglio dei Ministri, Matteo Renzi e il Presidente della Corte Costituzionale, Alessandro Criscuolo.

Ecco alcuni passi salienti del discorso rivolto dal Presidente Mattarella dopo l’indirizzo di saluto del Presidente Grasso.

IL RIFERIMENTO ALLE BANCHE

“Di fronte a gravi recenti episodi, relativi ad alcune banche locali, che hanno suscitato comprensibile preoccupazione, si stanno approntando interventi di possibile sostegno, valutando caso per caso, al fine di tutelare quanti sono stati indotti ad assumere rischi di cui non erano consapevoli”, ha detto il Presidente della Repubblica.

I CONSIGLI

Mattarella ha sottolineato che “occorre un accertamento rigoroso e attento delle responsabilità. Sono di importanza primaria la trasparenza, la correttezza e l’etica degli intermediari, bancari e finanziari. Oltre a rafforzare le cautele e le regole, bisogna incentivare progetti e iniziative di educazione finanziaria. In questo senso sta utilmente operando la Banca d’Italia”, ha detto il Presidente giudicando positivamente l’operato della Banca d’Italia guidata da Ignazio Visco.

SUL FRONTE EUROPEO

Il capo dello Stato ha ricordato che “il nostro sistema creditizio ha resistito ai colpi della crisi, dimostrandosi più solido di altri. Lo attesta il fatto che non abbiamo dovuto effettuare salvataggi bancari miliardari, a differenza di quanto avvenuto per le banche di altri Paesi dell’Unione Europea, dove debiti privati sono stati trasformati in debiti pubblici”.

“Sul fronte europeo, dopo avere responsabilmente approvato mediazioni e compromessi per giungere a soluzioni condivise, abbiamo il dovere di chiedere – come ha fatto il Governo – che siano integralmente onorati gli impegni previsti in materia di Unione bancaria. Rassegnarsi a una Unione bancaria lacunosa e vulnerabile – come hanno evidenziato, del resto, anche la Commissione europea e la Banca Centrale europea – esporrebbe l’intera Europa a rischi di carattere sistemico”.

LE RIFORME COSTITUZIONALI

Mattarella ha affrontato anche il capitolo delle riforme istituzionali: “Mi auguro che questo processo giunga a compimento in questa legislatura perché il senso di incompiutezza rischierebbe di produrre incertezze e conflitti oltre ad alimentare sfiducia”.
“Le riforme non riguardano soltanto l’organizzazione costituzionale ma dovranno anche imprimere una svolta rispetto all’uso improprio di strumenti e procedure. Uso improprio che, tra l’altro, contribuisce a rendere le norme talvolta incoerenti e non di rado oscure per i cittadini”. In sostanza, ha continuato il Presidente della Repubblica, “dobbiamo aver cura della Repubblica”. A cominciare dalla battaglia per “l’affermazione piena della legalità e contro la corruzione che va condotta senza esitazioni”. “Possiamo vincere sulle mafie e le sconfiggeremo”, ha assicurato Mattarella citando i successi delle forze dell’ordine e della magistratura.
Poi il monito alle forze politiche, sociali e istituzionali: “Abbiate sguardo lungo, non ristretto alle convenienze del giorno per giorno”. Per Mattarella non solo bisogna completare le riforme, ma anche procedere rapidamente “ad un riordino e a un recupero di razionalità del processo legislativo”.
Il Capo dello Stato ha elogiato i dipendenti pubblici “che hanno servito e servono con disciplina e onore il nostro Paese” nonostante le carenze strutturali.

LA RIPRESA

Nel suo discorso alle alte cariche al Quirinale Mattarella ha invitato a cogliere l’inversione di tendenza dell’economia nazionale come una opportunità”: “Il 2015 si chiude con un segno positivo per il Pil e l’occupazione” ma “è ancora insufficiente per compiacerci della ripresa”, soprattutto “dobbiamo riconoscere che la disoccupazione resta elevata in modo inaccettabile, in particolare per i giovani e il Mezzogiorno”.

IL DRAMMA DEI MIGRANTI

Il Presidente della Repubblica ha rivolto la sua attenzione verso il dramma migratorio in atto, che “crea comprensibili preoccupazioni nelle nostre popolazioni” ed “è una illusione pensare di proteggersi con muri e fili spinati”. In ogni caso, “a fronte dei tanti bambini morti in mare, giorno dopo giorno, assume un sapore crudelmente beffardo ferire la dignità stessa dei migranti, prevedendo addirittura di spogliarli dei beni che sono riusciti a salvare nella fuga dalle tribolazioni nei paesi natali, come si propone di fare un paese dell’Unione. Una misura che riconduce alla memoria i momenti più oscuri dell’Europa”, ha detto il presidente della Repubblica nel corso dello scambio degli auguri con le alte cariche dello Stato, riferendosi alla misura proposta dal governo danese non ancora approvata dal Parlamento di Copenaghen.

Leggi qui il discorso completo



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