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Che fine fanno le segnalazioni dell’Antitrust di Pitruzzella

A distanza di circa dieci mesi dall’ultima segnalazione del 2014, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (Agcm) ha avviato un’attività di monitoraggio degli esiti dei propri interventi di segnalazione e consultivi, attività compresa tra i poteri di advocacy previsti dalla legge n. 287/90. Ecco l’esito complessivo degli interventi, la loro base giuridica e i settori dove sono stati maggiormente concentrati secondo i dati presentati oggi a Roma in un convegno dal titolo “I nuovi poteri di advocacy dell’autorità antitrust: un primo bilancio”.

COSA COMPRENDE L’ATTIVITÀ DI ADVOCACY

L’indagine dell’Agcm, a cura di Maria Grazia Montanari, direttore della Direzione Studi e Analisi della legislazione, ha verificato il rispetto da parte dei destinatari delle indicazioni fornite, tralasciando però ulteriori aspetti relativi all’impatto di tipo economico determinatosi sul mercato. “L’attività di advocacy svolta dall’Autorità garante della concorrenza e del mercato è costantemente diretta a rimuovere gli ostacoli che bloccano lo sviluppo dell’economia e impediscono al mercato concorrenziale di produrre i suoi effetti, in termini di efficienza e di innovazione”, si legge nel testo dell’audizione al Senato del 28 ottobre 2015 tenuta dal presidente Giovanni Pitruzzella.

L’ESITO COMPLESSIVO

L’attività di monitoraggio, aggiornata ad ottobre 2015, ha riguardato tutti gli interventi di advocacy effettuati dal 1 gennaio 2013 al 31 dicembre 2014, per un totale di 185 delibere (109 nel 2013 e 76 nel 2014).

Rispetto ai 185 interventi, 103 hanno avuto esito positivo (85 esito positivo e 18 parzialmente positivo), e 64 esito negativo; si sono poi registrati 19 casi non valutabili. In percentuale gli esiti positivi sono stati 56% (46% positivi e 10% parzialmente positivi), gli esiti negativi sono stati 34%, i casi non valutabili il 10%.

“Il risultato registrato è assai più soddisfacente di quelli emersi dalle precedenti rilevazioni effettuate negli anni passati, in analisi svolte a fini interni, che avevano fatto registrare tassi di successo pari al 32% per il 2007, al 31% per il 2008, al 16% per il 2009”, si legge nell’esito dell’attività di advocacy relativa al biennio 2013-2014.

I SETTORI

Dei 185 interventi, il maggior numero ha riguardato i “servizi vari”, con il 22%, seguito da “energia e ambiente” e “trasporti”, rispettivamente con il 14% e il 15%, e da “distribuzione commerciale” con il 9%, che possono, da questo punto di vista, considerarsi trainanti.

LA BASE GIURIDICA

Dal punto di vista della loro distribuzione per base giuridica, l’Autorità ha comunicato che 48 di essi sono stati adottati ai sensi dell’art. 21,  78 ai sensi dell’art. 22, di cui 50 su richiesta di pubbliche amministrazioni e 28 ex officio, 29 ai sensi dell’art. 21 bis, 24 ai sensi dell’art. 22 su richiesta della Presidenza del Consiglio dei Ministri e 6 ai sensi di normative diverse dalla legge n. 287/904.


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