Skip to main content

Smog, tutte le misure folli

delrio, appalti

Leggo che il governo vorrebbe istituire un fondo (di soldi nostri) per consentire la riduzione dei biglietti di autobus e metro nelle grandi città allo scopo di incentivare i mezzi pubblici al posto delle auto private e ridurre così l’inquinamento. Bene, mi pare una boiata pazzesca.

Parlo di Roma ma il discorso può essere esteso ad altre città: nella capitale ciò che induce i cittadini a non prendere i mezzi pubblici non è certo il prezzo del biglietto, tra i più economici d’Europa ma la qualità del servizio. A Roma le corsie preferenziali non vengono violate dalle macchine in transito ma dalle macchine in sosta, le fermate degli autobus sono perennemente occupate dalle auto e questo costringe i passeggeri a gettarsi il mezzo al traffico per salire a bordo.

I tempi di percorrenza sono biblici, l’arrivo dei mezzi imprevedibile, le condizioni di pulizia lamentevoli, la sicurezza specie di notte e in periferia scarsa, le linee notturne poche e imperscrutabili. Per non parlare della metro, gli ascensori assassini (ancora bloccato quello di Furio Camillo) la sporcizia vergognosa, i guasti continui, gli allagamenti. Credere che non si usino i mezzi pubblici perché il biglietto costa 1,50 euro è follia. Ogni automobilista sa quanto gli costa una giornata nel traffico e sarebbe felice di poter prendere un tram o una metro che lo portino a lavoro puntuale e senza stress, anche costasse il doppio.

Un fondo per la riduzione dei biglietti è un offesa ai cittadini oltreché uno spreco di denaro pubblico. Il biglietto dovrebbe essere aumentato e in cambio l’amministrazione dovrebbe essere inflessibile con le auto in sosta, con il personale delle aziende di trasporto e con il management e i suoi errori. Tanto più che questa storia dell’inquinamento da polveri sottili è una benemerita stupidaggine: dagli anni 70 ad oggi la loro concentrazione nelle grandi città è calata del 70 per cento e continuerà a farlo a causa del miglioramento tecnologico dei motori.

Misure emergenziali e populiste non risolvono i problemi e non sono buona politica.


×

Iscriviti alla newsletter