Individuato il metodo, redatto il calendario. In questa sincronia si può riassumere il clima diverso percepito ieri mattina al tavolo per il rinnovo contrattuale dei metalmeccanici. Le delegazioni, in assetto “ristretto”, di Fim, Fiom e Uilm, da una parte, e Federmeccanica-Assistal, dall’altra, hanno usato toni concilianti e costruttivi. Un “fair-play” condiviso, in netto contrasto col “muro contro muro” raccontato finora dai giornali sulla trattativa in corso. Il metodo è stato rappresentato dallo schema di lavoro proposto ad inizio seduta da Stefano Franchi, direttore generale di Federmeccanica: tavoli di confronto a cui siederanno gruppi di lavoro (non più di nove persone per ogni singola delegazione) impegnati su temi specifici estrapolati da tutte le piattaforme presentate. Questi i tavoli indicati: “Welfare”; “Formazione”; “Retribuzione, Inquadramento, Partecipazione e Regole”; “Organizzazione e Politiche del lavoro”.
Dopo una prima tornata di approfondimento (in cui ogni gruppo di lavoro dedicherà una intera giornata ad ogni singolo tema), si passerà ad una successiva tornata. Per avere un’idea, basta immaginare un girone che, anziché essere a fasi eliminatorie, fa sintesi dei temi proposti, nel senso gli uni confluiscono negli altri. Quindi, il primo tavolo che nella fase successiva diventerà un tutt’uno col secondo; il terzo tavolo che, allo stesso modo, diventerà un’unica cosa col quarto. Dopo le ulteriori due giornate di lavoro dedicate a questa fase intermedia, ci sarà la settima ed ultima dedicata alla sintesi finale.
I tre segretari generali dei sindacati metalmeccanici ed il direttore generale di Federmeccanica presenzieranno ad ogni seduta di lavoro delle sette preventivate. Su richiesta dei leader di Fim, Fiom e Uilm, si è stabilito anche di tenere un’ulteriore riunione successiva delle parti, stavolta in seduta plenaria. Per ricapitolare, un programma di ben otto incontri presso la sede confindustriale di viale dell’Astronomia a Roma. “Per capire ciò che ci unisce e ciò che ci divide – ha spiegato il dg degli imprenditori metalmeccanici – col fine di entrare in una strada che si presenta stretta, ma con lo scopo di trovare una soluzione per fare il contratto. Quindi, un impegno serio”.
Dello stesso avviso i tre leader di Fim, Fiom, Uilm. “Bene l’impostazione – ha detto Marco Bentivogli – per un percorso a cui dare ritmo serrato in termini di capacità ed organicità”; “Uno schema percorribile – ha affermato Maurizio Landini – per un confronto senza pregiudiziali”; “Un impegno prioritario – ha ribadito Rocco Palombella – per un negoziato da far seguire agli approfondimenti, dato che siamo disponibili ad entrare nel merito di ogni singolo punto, decisi a svolgere un lavoro serio con conclusioni altrettanto serie”. Dopo l’unanime “disco verde” al metodo, i convenuti hanno messo mano all’agenda. Questo il calendario degli appuntamenti concordati: riunioni a delegazioni ristrette nei giorni 5, 10, 24, 25 del mese di febbraio; poi, 1, 2 e 9 del mese di marzo. Il 15 marzo riunione plenaria delle parti.
“Quasi come un Risiko”, ha commentato un sindacalista di lungo corso uscendo poco dopo mezzogiorno dall’aula in cui s’era trovata la “quadra”. E una spinta al rinnovo del Ccnl metalmeccanico potrebbe giungere da un possibile epilogo positivo del contratto riguardante 400mila alimentaristi. Il prossimo 2 febbraio riprenderà ad oltranza la trattativa dei sindacati di categoria con Federalimentare con l’intento di giungere ad un’intesa. In questo senso, è stato anche sospeso lo sciopero nazionale proclamato per oggi. Gli addetti ai lavori pronosticano concrete possibilità di riuscita. Se così dovesse essere, il risultato contrattuale degli alimentaristi potrebbe rappresentare un segnale politico importante per i metalmeccanici. Insomma, se il Risiko pianificato ieri dovesse concludersi bene a fine inverno, per il settore che conta più di un milione e seicentomila “tute blu”potrebbero esserci buone nuove ad inizio primavera.