Caro Direttore,
leggo con piacere l’appello degli intellettuali liberali milanesi firmato anche dal sottoscritto. Vorrei però sottolineare lo scopo del suddetto, ricordando il percorso che ha poi portato alla stesura del testo. Il 21 novembre 2015 ci siamo ritrovati alla Fondazione Ambrosianeum con gli amici Alessandro De Nicola, Salvatore Carrubba, Stefano Dambruoso, Nicolò Mardegan, Matteo Forte, Pietro Paganini, e molti altri per dibattere della necessità, per Milano, di una presenza liberale alle prossime amministrative.
Il lavoro è stato intesto e ricco, e il vostro giornale l’ha descritto bene. Sono state evidenziate le “cifre stilistiche” di una battaglia liberale: efficientamento della Pubblica Amministrazione; razionalizzazione degli enti e partecipate; sburocratizzazione e regime fiscale agevolato per le start up; sicurezza e lavoro. Da questo incontro è nata la volontà di rendere pubblico un nostro “manifesto”, un appello appunto per sensibilizzare i candidati, tutti, alle nostre battaglie. Per intestarsi queste battaglie occorre tuttavia, oltre alla competenza una buona dose di coraggio. Il dibattito sulle comunali milanesi, nelle ultime settimane, si è concretato – come è ovvio che sia – sulle primarie del centrosinistra. Tra i candidati, Beppe Sala. Candidatura che, nell’ambiente liberale meneghino, ha suscitato interesse. E’ nato anche un “Comitato LibDem per Sala”. Preme sottolineare che l’appello in oggetto non ha alcun legame con questa iniziativa.
Il sottoscritto, ad esempio, ritiene un errore l’appoggio liberale a Sala. In nessuna occasione l’amministratore delegato di Expo e candidato alle primarie ha avuto il coraggio di avanzare una delle proposte citate; i dibattiti svolti si sono arricchiti di suggestioni, certo, ma quanto a proposte concrete (escludendo la riapertura dei navigli…) non vi è stata traccia. Gli sponsor politici di Sala sono per la maggior parte esponenti della giunta Pisapia, altroché discontinuità. Sicché ritengo un abbaglio illudersi che Beppe Sala possa essere riferimento per quelle forze, come Scelta Civica, che hanno un’identità liberalpopolare. Occorre invece, se mi è permesso suggerire, mobilitarsi per creare una piattaforma, un tavolo di discussione, un confronto su Milano e che parta dai valori che ci accomunano. E’ doveroso aggiungere che di esperienze interessanti ve ne sono già due: NoixMilano di Nicolò Mardegan, giovane avvocato e la candidatura di Corrado Passera, vera proposta innovativa e liberale per la città. Da liberale, da milanese, non posso che auspicare una sinergia tra forze alternative alla sinistra che ha governato Milano per cinque anni, con scarsi e mediocri risultati. I miei amici liberali riflettano.
Cordiali saluti,
Oscar Strano