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Banco Popolare, ecco il peso delle sofferenze secondo Saviotti

Pier Francesco Saviotti
Il 2015 è stato un anno che per le banche ha segnato uno spartiacque netto da un vecchio a un nuovo sistema, basato su un paradigma completamente diverso. A partire dal 2016, così, non soltanto è entrato in vigore il regolamento sul bail-in, la gestione delle crisi dall’interno dell’istituto e non più dall’esterno con i soldi pubblici, ma è scattata anche una nuova classificazione a bilancio dei prestiti deteriorati, quelli cioè a rischio di non essere più restituiti. Tra i crediti problematici spiccano le sofferenze di cui tanto si sta parlando in questi giorni e che rappresentano una delle principali zavorre delle banche italiane.NUOVE REGOLE
La nuova classificazione partirà a valere sui bilanci del 2015, in corso di approvazione e di deposito da parte degli istituti di credito di casa nostra. Quali siano le nuove regole da rispettare lo spiega chiaramente il bilancio del 2015 del Banco Popolare, l’istituto guidato da Pier Francesco Saviotti che proprio in questi giorni sta tentando di chiudere con la Bce per trovare la quadra sulla fusione con la Popolare di Milano. I preparativi del matrimonio, si dice, appaiono particolarmente complessi proprio per la massa di sofferenze portata in dote dal Banco.

L’ITER NORMATIVO
L’impulso delle nuove regole per la classificazione delle esposizioni deteriorate è partito da Bruxelles. In data 9 gennaio 2015, infatti, la Commissione Europea ha approvato il regolamento con l’obiettivo di pervenire a una classificazione omogenea a livello europeo, ai fini della vigilanza regolamentare. Le disposizioni della normativa comunitaria sui nuovi criteri per la classificazione della qualità del credito sono state poi recepite dalla Banca d’Italia, che nel dicembre del 2015 ha pubblicato le regole di compilazione del bilancio.

COSA CAMBIA
Le precedenti quattro categorie di esposizioni deteriorate erano: sofferenze, incagli, esposizioni scadute insieme con sconfinamenti, crediti ristrutturati. Mentre ora da quattro si scende a tre categorie: restano le sofferenze, che continuano a rappresentare le partite a maggiore rischio per la banca, in mezzo spuntano le “inadempienze probabili” e rimangonpo le “esposizioni scadute e/o sconfinamenti”. “Ai fini comparativi – spiega il bilancio del Banco Popolare – le esposizioni creditizie classificate al 31 dicembre 2014 nelle categorie esposizioni incagliate e ristrutturate, ora abrogate, sono confluite nella nuova categoria delle inadempienze probabili, ossia delle esposizione per le quali la banca giudichi improbabile che, senza il ricorso ad azioni quali l’escussione delle garanzie, il debitore adempia integralmente alle sue obbligazioni creditizie”.

ESPOSIZIONI OGGETTO DI CONCESSIONI
Ma la classificazione delle partite deteriorate non è l’unica novità introdotta. La nuova normativa ha anche stabilito l’obbligo di rappresentare, sia nelle esposizioni deteriorate sia nei crediti in bonis, l’evidenza delle cosiddette “esposizioni oggetto di concessioni” (in inglese forbearance), da intendersi come le esposizioni alle quali sia stata concessa, in presenza di difficoltà finanziarie, la modifica degli accordi contrattuali al fine di consentire al cliente di fare fronte ai propri impegni. Quel che, per esempio, accade in caso di rinegoziazione o di ristrutturazione di un prestito.

BILANCIO POPOLARE
Il Banco Popolare spiega che “le disposizioni della nuova policy e le conseguenti integrazioni al sistema informativo volte a censire le esposizioni oggetto di concessione sono state rese operative a partire dal 28 gennaio 2015; nel corso del primo semestre 2015 sono proseguite le implementazioni dei processi organizzativi e delle procedure informatiche al fine di consentire una puntuale identificazione, monitoraggio e gestione delle esposizioni in esame. Nel corso dell’esercizio 2015 – aggiunge il bilancio dell’istituto guidato da Saviotti – è stata altresì condotta un’attività volta a una completa individuazione del perimetro delle esposizioni di forbearence accordate anteriormente al 28 gennaio 2015, nell’ambito dell’usuale processo di revisione dei fidi accordati”.

IL CONFRONTO
A livello consolidato, nel 2015, il Banco Popolare ha totalizzato crediti deteriorati netti per 14 miliardi, di cui 6,46 di sofferenze, 7,39 di inadempienze probabili e quasi 209 milioni di esposizioni scadute deteriorate. Questi dati si confrontano con esposizioni deteriorate nette riesposte proprio per tenere conto delle nuove regole che nel 2014 erano state pari a 14,25 miliardi, di cui quasi 6 miliardi di sofferenze, 7,9 di inadempienze probabili e poco più di 344 milioni di esposizioni scadute deteriorate. La situazione del 2015, insomma, non sembra essere molto diversa da quella del 2014.

 



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