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Dalla Chiesa, Parisi e la politica debole. Parla Umberto Bossi

Matteo Salvini ha ragione, i candidati devono essere scelti da tutta la coalizione… E Rita Dalla Chiesa? Il problema non è la persona, ma se il candidato conosce bene il territorio e le esigenze della gente, queste devono essere le caratteristiche principali di un sindaco”.

Seduto su un divano di Montecitorio, in una pausa dei lavori, Umberto Bossi, conversando con Formiche.net, ha soprattutto la testa rivolta al problema di quei 62mila lavoratori frontalieri, che si dividono ogni giorno tra l’Italia e la Svizzera (“Una delle più grandi aziende lombarde”), “venduti da Matteo Renzi sul grande altare della finanza: costretti a pagare il 70 per cento delle tasse in Svizzera e un 30 per cento in Italia”.

Si sta consumando uno strappo (momentaneo?) nel centrodestra sulle elezioni amministrative a Roma. Matteo Salvini non va al vertice che era previsto ad Arcore. Che succede?

Io lo capisco. Si devono mettere d’accordo e trovare un candidato che conosca palmo a palmo la città.

Sta dicendo che Rita Dalla Chiesa non è la soluzione giusta? Salvini ha precisato di aver contestato il metodo ma non la persona…

Tutti tecnicamente possono fare il sindaco.

Ma la conduttrice Tv ha le caratteristiche che lei indica per un candidato? E cioè quella di essere un politico, molto radicato?

No, per me non le ha. Comunque Silvio Berlusconi la vedrà e ci parlerà.

Berlusconi sta subendo i diktat di Giorgia Meloni?

(Bossi allarga le braccia come per annuire, ndr) Non spetta a me entrare in queste cose.

Però il presidente di Forza Italia aveva anche proposto Guido Bertolaso e la Lega sembra che non lo abbia voluto?

No, è Bertolaso che si è ritirato.

E per Milano Stefano Parisi va bene?

Parisi è un tecnico. E, comunque, non è compito mio entrare nelle decisioni di Salvini, ma in generale io posso dire che qui la politica sta diventando molto debole.

Cioè?

Intendo dire che la politica deve esprimere personale radicato sul territorio, che lo batta palmo a palmo, che capisca di cosa la gente ha bisogno. Questo mi ha insegnato la mia esperienza. Qui invece i partiti sono debolissimi e la politica si affida ai tecnici, rischiando di trasformarsi in qualcosa di astratto, nel peggiore dei casi in comitati d’affari.

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